Il Bosco Verticale al Cairo

di Valentina Milani
bosco verticale

Il Bosco Verticale di Porta Nuova approderà al Cairo, o meglio, a 45 km dalla capitale d’Egitto con l’obiettivo di ossigenare la zona. Il progetto è stato reso possibile da un accordo firmato tra la società immobiliare egiziana Misr Italia Properties e l’architetto italiano Stefano Boeri, progettista dell’originale milanese.

Il piano operativo prevede tre boschi verticali, un hotel e due edifici residenziali, creati nel rispetto dei principi della sostenibilità energetica e ambientale, e la realizzazione di tre torri di 7 piani per 30 metri di altezza, in cui natura e architettura dovranno integrarsi perfettamente. La progettazione porta la firma di Boeri, della designer egiziana Shimaa Shalash e della collaborazione dell’agronomo paesaggista Laura Gatti.

«L’idea che si possa realizzare al Cairo, che ha un alto tasso di inquinamento, un bosco verticale, rappresenta sicuramente una sfida», ha detto all’ANSA l’architetto. “Ma ci sono tanti altri progetti da poter realizzare. Per esempio – spiega Boeri – far diventare i tetti della città tutti verdi. Oppure, quella di creare una foresta orbitale attorno al Cairo con corridoi verdi che entrano in città. E ancora, sostituire gli edifici degradati con strutture verdi”. Secondo l’architetto, come riporta ANSA, “ci sono molti modi in cui si fanno le città verdi, questo del bosco verticale è un modo più economico e veloce per affrontare il cambiamento climatico. L’obiettivo del bosco verticale è proprio quello di limitare l’inquinamento. Sono solo piccoli sforzi, ma importantissimi. E far piantare un albero alle persone è il modo migliore per coinvolgerle”.
Il Bosco Verticale egiziano dovrebbe essere pronto per il 2023.

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