Guinea | Nuove proteste contro il presidente, nuovi morti

di Pier Maria Mazzola

Uno studente – Elhadj Mamadou Sow, 21 anni – ucciso dalle forze dell’ordine con un colpo d’arma da fuoco nella capitale Conakry; un altro giovane morto a Labé, città nel Nord del Paese. È il bilancio delle manifestazioni di ieri in Guinea, promosse dal Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (Fndc), deciso a scongiurare la candidatura a un terzo mandato – non ammesso dalla Costituzione – del presidente Alpha Condé, 81 anni, che allo scopo starebbe preparando una modifica della Carta. Le elezioni presidenziali dovrebbero nell’anno in corso, in una data on ancora annunciata.

Un’altra serie di proteste analoghesi è conclusa, nell’ottobre scorso, con un bilancio di venti morti. Per il 16 febbraio sono in calendario le elezioni legislative, che avrebbero dovuto tenersi entro la fine 2019: l’opposizione ha già dichiarato la sua intenzione di boicottarle e di impedirne lo svolgimento.

Nel video si possono ascoltare due interventi. Il primo, in lingua peul, è di Mamadou Djoumah Diallo, un amico del giovane ucciso: «Mamadou Sow era mio amico. Eravamo insieme stamattina e abbiamo detto che non avremmo manifestato, perché come usciamo quelli ci ammazzano…».

In francese, invece, il coordinatore dell’Fndc, Ousman Balde, dichiara: «Siamo soddisfatti di come la popolazione ha accolto l’appello dell’Fndc. Siamo coscienti che la continuazione della presidenza di Alpha Condé al di là del 2020 sarebbe una catastrofe per la nazione. Noi vogliamo l’alternanza democratica in Guinea. Nessun terzo mandato, nessun prolungamento del mandato attuale».

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