Guinea, i partiti accolgono con favore la Carta di transizione della giunta militare

di claudia

La Carta di transizione presentata lunedì dal Consiglio nazionale di transizione (Cnrd) è stata accolta con un certo favore dalla classe politica guineana, seppur con qualche osservazione da parte ad esempio del partito del presidente deposto Alpha Condé, il cui coordinatore in Europa Anche Karomo Nabé ha detto che avrebbe preferito fosse stata stabilita una durata precisa della transizione ma anche che “nel complesso è una buona carta”.

Dello stesso avviso anche Yaya Diallo, presidente del partito della Guinea moderna, membro dell’alleanza Anad, che si è rammaricato in particolare proprio dell’assenza di un periodo definito per questa transizione. Secondo Aliou Bah del Movimento liberal-democratico invece l’assenza di tempistiche “è comprensibile” perché “occorre essere realistici, le liste elettorale vanno riviste e il Paese va condotto a elezioni pacifiche, accettate da tutti affinché questa transizione sia l’ultima”. Sia Diallo che Bah hanno sostenuto la riattivazione della Costituzione del 2010 “per risparmiare tempo” da parte del Cnrd, ma si dicono entrambi pronti a lavorare ad un nuovo testo.

La carta, che conferma il colonnello Mamady Doumbouya come presidente dopo il colpo di Stato di inizio settembre, prevede anche un governo guidato da un primo ministro civile e un consiglio nazionale di transizione che agirà temporaneamente come un parlamento. Il consiglio avrà 81 membri provenienti dalla società civile, tra cui leader economici, partiti politici, organizzazioni religiose, diplomatici e organizzazioni professionali. A queste personalità – precisa il documento – è vietato candidarsi alle prossime elezioni locali o nazionali. Almeno il 30% dei membri del consiglio deve essere di sesso femminile, e comprenderà un presidente e due vice-presidenti. Il consiglio deciderà la durata del periodo in cui governerà prima che si possa tenere un’elezione per inaugurare un governo democratico. Nonostante la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) sia stata chiara, chiedendo le elezioni entro 6 mesi come vincolo necessario al sostegno internazionale alla transizione, i partiti politici guineani sono sembrati più docili e nessuno ha criticato la sostanza della Carta di transizione: tutti attendono la nomina del primo ministro civile e la formazione di un governo libero dagli uomini di Condé e che sappia rassicurare i partner internazionali.

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