Forti tensioni nel Nord del Benin

di Enrico Casale
Benin

Scambio di fuoco tra manifestanti e forze dell’ordine nelle strade nel Nord del Benin. La situazione è ancora tesa a Tchaourou, città natale di Boni Yayi, e nella vicina Salva, dove esercito e dimostranti si scontrano.

Tutto è iniziato lunedì scorso, quando la polizia ha arrestato una persona ritenuta colpevole di brogli nelle controverse elezioni parlamentari. Il fermo ha scatenato la violenza. Il colonnello Spéro Gouchola ha confermato che tra i militari ci sono stati una trentina di feriti e tra i civili almeno due feriti. «Le forze di sicurezza – ha detto l’ufficiale – hanno mostrato responsabilità, pazienza e moderazione. Non è stato registrato alcun decesso né tra gli agenti né tra i civili».

Secondo i manifestanti, il bilancio sarebbe più grave. A Savé c’è stato un venerdì molto teso. Si sono registrati numerosi scambi di colpi di armi da fuoco e i manifestanti hanno creato barricate sulle strade. A Tchaourou, dove gli scontri continuano, la gente non esce di casa per paura.

Il ministro dell’Interno e della Pubblica sicurezza Sacca Lafia ha dichiarato che «la situazione è sotto controllo e sta gradualmente tornando la calma». L’opposizione denuncia però l’uso di «munizioni vere» e in una dichiarazione l’ex presidente Boni Yayi ha chiesto al presidente Talon di «ordinare alla polizia di smettere di sparare su civili».

Le tensioni sono frequenti dopo le elezioni di aprile boicottate dall’opposizione.

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