Dopo una settimana di caos, il Darfur verso la “normalità”

di Stefania Ragusa

La vita starebbe tornando alla normalità in molte città di Darfur e Kordofan, dopo le proteste della settimana scorsa, innescate dall’aumento del costo della vita e degenerate. A riportarlo è il quotidiano online Sudan Tribune che ha seguito il ministro dell’Interno, Izz Eldin al-Sheikh in visita a El-Obeid, capitale dello Stato del Nord Kordofan, per ispezionare la situazione della sicurezza.

Il ministro ha presieduto una riunione del Comitato per la sicurezza nel Nord Kordofan, in cui il governatore dello Stato, Khaled Mustafa Adam, ha tenuto un briefing sulle condizioni di sicurezza e di servizio nello Stato. Secondo il governatore, le forze di sicurezza e di polizia hanno rafforzato la loro presenza nelle città dove si sono verificati i disordini durante la scorsa settimana. Inoltre, diverse figure e membri legati all’ex presidente Omar al-Bashir sono stati arrestati. Il ministro, da parte sua, ha invitato il governo del Nord Kordofan a “prendere sanzioni dissuasive contro tutti coloro che hanno causato gli incidenti e a inasprire le misure di sicurezza”.

A El-Fasher, le autorità del Darfur settentrionale hanno arrestato 5 leader locali del dissolto National Congress Party (il partito dell’ex presidente al-Bashir). Inoltre, il governatore dello Stato Mohamed Hassan Arabi ha sostituito un certo numero di funzionari nella sua amministrazione e a livello municipale.

Nel Darfur meridionale, le forze di polizia hanno arrestato diverse persone che avevano bruciato i pneumatici. Hanno confessato di aver ricevuto 5.000 sterline per ogni pneumatico bruciato, ha dichiarato sabato il governatore ma non ha fatto i nomi degli istigatori delle rivolte.

Nel Darfur orientale, il direttore generale del ministero dell’Istruzione ha annunciato la riapertura delle scuole a seguito della chiusura dopo l’incendio delle istituzioni commerciali e pubbliche da parte dei vandali.

Da parte sua, invece, il governatore del Darfur centrale ha affermato che il suo Stato non è stato colpito dai recenti disordini nella regione grazie al ruolo svolto dagli insegnanti nelle scuole che hanno sensibilizzato con successo nelle loro scuole e hanno impedito agli studenti di partecipare a qualsiasi tentativo di diffondere il caos.

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