Covid, alcuni Paesi ricominciano ad alzare lo scudo

di claudia

Si sta tornando a parlare di Covid nel mondo con il rialzo dei casi in Cina nelle ultime settimane. In Africa alcuni Paesi hanno cominciato a ripristinare manovre di nuove misure e monitoraggio della situazione contagi.

Il Servizio Sanitario del Ghana ha accennato all’annuncio di nuove misure di fronte alla minaccia riemergente del Covid-19. In una dichiarazione rilasciata dal direttore generale del Servizio, Patrick Kuma-Aboagye, viene fatto riferimento all’aumento dei tassi di infezione in Cina e in altri Paesi come allarmante; da qui la necessità di adottare misure proattive.

“Il Servizio Sanitario del Ghana e il ministero della Salute stanno monitorando la situazione in consultazione con le principali parti interessate”, ha detto Kuma-Aboagye aggiungendo: “A breve presenteremo le nostre misure specifiche per il Paese per affrontare l’attuale minaccia del Covid-19”. Il direttore del Ghs ha poi esortato i cittadini ad approfittare della disponibilità della vaccinazione anti Covid-19 per proteggersi dalla malattia.

In Marocco le autorità hanno deciso di vietare l’accesso al territorio marocchino a tutti i viaggiatori, qualunque sia la loro nazionalità, provenienti dalla Cina, alla luce dell’evoluzione della situazione sanitaria legata al Covid-19 in Cina. Lo ha annunciato il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e i marocchini residenti in Marocco. Il provvedimento mira a evitare una nuova ondata di contagi in Marocco e tutte le sue conseguenze. Questa misura sarà applicata da domani, 3 gennaio 2023, fino a nuovo avviso. 

In Camerun si è ricominciato a tracciare i casi. “Riprendere il tracciamento completo dei casi Covid su tutto il territorio nazionale, così come lo screening sistematico mediante test diagnostici rapidi antigenici (Rdt) di tutti i pazienti che si presentano alle strutture sanitarie di formazione, in particolare servizi di emergenza e consulti ambulatoriali”. Lo ha richiesto a tutti i servizi sanitari nazionali camerunesi il ministro della Sanità, Manaouda Malachie, il quale in una lettera indirizzata ai delegati regionali, ai capi dei distretti sanitari e ad altri capi delle strutture sanitarie, ha giustificato questa misura con l’aumento dei casi di coronavirus in alcuni Paesi e la prevista densificazione dei movimenti di popolazione durante la fine delle festività natalizie.

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