Cinque persone deportate dagli Usa a eSwatini

di claudia
migranti

Cinque uomini sono stati deportati nel piccolo Stato dell’Africa meridionale di eSwatini dagli Stati Uniti, nell’ambito dell’espansione del programma di rimpatrio in Paesi terzi promosso dall’amministrazione Trump. Lo ha annunciato il Dipartimento Usa della Sicurezza interna (Dhs).

Le cinque persone — cittadini di Vietnam, Giamaica, Cuba, Yemen e Laos — sono arrivati a eSwatini a bordo di un volo charter. In un messaggio pubblicato nella notte sulla piattaforma X, la sottosegretaria del Dhs, Tricia McLaughlin, ha dichiarato che si tratta di individui “condannati per reati gravi” e definiti “così eccezionalmente barbari” che i rispettivi Paesi di origine si sono rifiutati di accoglierli.

L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia portata avanti da Washington per negoziare accordi con Stati africani disposti ad accettare cittadini stranieri espulsi dagli Stati Uniti e non rimpatriabili nei Paesi di provenienza. Non è stato reso noto se tra Stati Uniti ed eSwatini esista un’intesa formale a riguardo, né quale sia il destino previsto per i deportati sul territorio nazionale.

Nelle scorse settimane, otto uomini sono stati deportati dal governo statunitense in Sud Sudan, dopo che la Corte Suprema Usa ha rimosso le restrizioni che impedivano l’espulsione verso Paesi con cui i deportati non avevano legami familiari o residenziali.

La nuova politica di deportazione ha sollevato preoccupazioni in diversi Stati africani. La Nigeria, in particolare, ha dichiarato di opporsi alle pressioni statunitensi per accogliere migranti espulsi che non sono cittadini nigeriani.

Il governo di eSwatini, al momento, non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda.

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