Centrafrica: forze governative a Bouar, una voce dal fronte

di Valentina Milani
soldati russi in centrafrica

Le forze armate centrafricane, sostenute dai partner russi e ruandesi, si sono istallate ieri nella città di Bouar, nell’ambito dell’operazione volta a riprendere il controllo dei territori occupati dai gruppi ribelli che il 13 gennaio hanno tentato di occupare anche la capitale Bangui: lo confermano fonti locali ben informate sentite da InfoAfrica.

Collocata a 500 km da Bangui e a 150 km dalla frontiera del Camerun, Bouar è una città strategica che da diverse settimane sta subendo i duri contraccolpi della chiusura del corridoio Bangui-Garoua-Boulai. “Le forze armate stanno cercando di liberare la strada, principale asse di rifornimento di beni di prima necessità per la popolazione locale, ma le operazioni sono appena iniziate: è ancora presto per dire che la zona è stata liberata”, riferiscono le fonti precisando che ci vorrà almeno una settimana per portare a termine l’operazione. L’obiettivo principale della coalizione di eserciti centrafricano, russo e ruandese, è quello di liberare la strada ma, sostengono le stesse fonti “in questo modo i ribelli verranno solo allontanati: potranno quindi tornare oppure installarsi in altre zone. In ogni caso, se verrà riaperto l’asse stradale sarà già un’ottimo traguardo, vista la sofferenza che stanno vivendo gli abitanti del posto”.

I prodotti alimentari, oltre a essere scarsi, hanno subito un rincaro, anche a causa del blocco del corridoio Bangui. L’ultima ondata di violenza lanciata da gruppi armati nel Paese ha portato ad un rapido ed alto aumento dei prezzi dei beni alimentari di base nella Repubblica Centrafricana e soprattutto nella capitale Bangui. Lo evidenzia uno studio presentato dall’Istituto di statistica nazionale, precisando che la correlazione appare evidente dai dati, dal momento che l’impennata dei prezzi (in alcuni casi addirittura triplicati nel giro di pochi giorni) coincide con l’inizio delle violenze. Per alcuni prodotti, in particolare fagioli e riso, i prezzi sono aumentati di circa il 50%. I prodotti congelati importati, inclusi pollo e pesce, hanno registrato un trend al rialzo dal 10% al 24%.

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