Al via a Parigi il Festival dei film della diaspora

di claudia
La Rockeuse du désert

Si apre oggi a Parigi il Festival internazionale dei Film della diaspora africana (Fifda), in cui si passerà in rassegna film inediti dal Maghreb al Camerun, passando per la Nuova Zelanda, la Guadalupa e gli Stati Uniti.

Il festival sarà inaugurato con la proiezione di “Voodoo MacBeth!” (2021, Stati Uniti) che ripercorre la prima messa in scena del capolavoro di Shakespeare con un cast tutto nero al Lafayette Theatre nel 1936, sotto la direzione di Orson Welles. Il film è diretto da Dagmawi Abebe e la proiezione sarà accompagnata da un dibattito con l’attrice americana Inger Tudor.

In chiusura del Fifda, la ripresa del primo lungometraggio di Jean-Claude Flamand Barny, “Neg Maron” (2005), ambientato in Guadalupa all’inizio degli anni 2000. In un quartiere popolare, due giovani alla deriva, Josua e Silex conducono un’esistenza spensierata. Ma, a seguito di un furto andato storto, si ritrovano coinvolti in una spirale pericolosa. Ancher per questo film, la proiezione sarà accompagnata da un confronto con il regista.

Tra gli altri film “La Rockeuse du désert” della regista algerina Sara Nacer (2019, Algeria), che propone un ritratto intimo, spiritoso e profondo dell’artista Hasna El Becharia, prima donna a infrangere le convenzioni, suonando i guembri, lo strumento musicale a corde pizzicate degli Gnaouas. 

Ghofrane et les promesses du printemps” della famosa regista tunisina Raja Amari (2019, Francia) ripercorre il viaggio di una donna tunisina nera di 25 anni vittima di discriminazione razziale in un Paese – la Tunisia – dove i taxi spesso rifiutano i neri. Questo film permette alla regista Raja Amari di documentare la delusione che sta invadendo il Paese mentre la rabbia è ancora diffusa. Interagirà con il pubblico dopo la proiezione. 

Habiba, un amore in reclusione” del regista marocchino Hassan Benjelloun (2022, Marocco) nasce dall’amicizia tra il regista e il musicista cieca Fettah Ngadi che interpreta il ruolo principale. 

Questa 12a edizione del Fifda sarà anche l’occasione di presentare il documentario “Sortir de l’ombre” (2020, Canada), Premio del Pubblico per il Miglior Film Documentario al festival Cinémas d’Afrique di Angers (Francia), della regista togolese Gentille M. Assih.

Fighting for respect” è un documentario di Joanne Burke (2021, Stati Uniti, Francia) sulla storia degli afroamericani in Francia, combattenti durante la prima guerra mondiale, poi decorato con la Croix de Guerre francese. 

Mary Lou Williams, the Lady who sings the band“ diretta da Carol Bash (2015, USA) è un film sulla pianista e compositrice che ha contribuito a plasmare il suono dell’America del 20° secolo. 

Moto-Taxi” (Bendskins) è il primo lungometraggio del regista camerunese Narcisse Wandji (2021, Camerun) che presenta la vita di tre giovani a Yaoundé.

Loimata: the swatest tears” della regista Anna Marbrook (2021, Nuova Zelanda) racconta gli ultimi anni di vita di una donna Maori che costruisce Wakas, una canoa usata per viaggiare da un’isola all’altra. 

Il Fifda proporrà anche al pubblico la scoperta di tre film d’animazione. “Le tre verità” di Djilali Beskri (2017, Benin); “Malika e la strega”, diretto da Djilali Beskri (2014, Burkina-Faso); e “Mofiala” con la regia di Boris Kpadenou (2020, Togo).

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