Papa Francesco ci ha lasciati. E’ morto stamattina all’età di 88 anni. A darne ala notizia il Vaticano: «Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre». Francesco aveva ha compiuto diversi viaggi in Africa, visitando la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan. Durante questi viaggi, ha portato messaggi di pace, speranza e incoraggiamento per il continente, esortando a non sfruttare l’Africa e a valorizzare la sua ricchezza culturale e umana. Francesco è stato il primo pontefice non europeo in quasi 1.300 anni. Veniva chiamato “Il Pontefice degli Ultimi”. “L’Africa non è una miniera da sfruttare o terra da saccheggiare”, le sue parole durante le sue ultimo viaggio pastorale nel continente.
Nel corso del suo pontificato, Papa Francesco ha riservato un’attenzione particolare al continente africano, compiendo diversi viaggi apostolici che hanno segnato momenti significativi per la Chiesa e per le popolazioni locali. Il suo primo viaggio in Africa risale al novembre 2015, quando ha visitato tre Paesi simbolo della speranza e delle sfide del continente: Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Proprio a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, il Papa ha aperto simbolicamente la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia, in un gesto di forte valore spirituale e politico, in un Paese lacerato da violenze interreligiose.
Otto anni dopo, nel febbraio 2023, Francesco è tornato in Africa per un nuovo pellegrinaggio, toccando la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan. Il viaggio, profondamente segnato dall’appello alla pace e alla riconciliazione, ha voluto dare voce a popolazioni spesso dimenticate, vittime di guerre civili, sfruttamento e gravi crisi umanitarie. In Sud Sudan, il Papa ha compiuto un gesto storico: ha viaggiato insieme all’arcivescovo di Canterbury e al moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia, testimoniando un forte spirito ecumenico in un Paese dove la pace resta fragile.
Le visite di Papa Francesco in Africa si inseriscono in un più ampio impegno del pontefice per dare visibilità alle periferie del mondo, là dove il dolore convive con una fede profonda e una straordinaria capacità di resilienza.
