A Roma si incontrano street art e migrazione

di Stefania Ragusa

Se siete a Roma il 12 gennaio, se vi interessa il tema delle migrazioni e pensate che non possa essere letto solo nei termini di una contrapposizione tra “noi” e “loro”, tra “bianchi” e “neri”, se ritenete che l’arte debba avere una funzione sociale e politica e non meramente estetica, se cercate uno spunto per riflettere, tra creatività e cronaca, c’è un appuntamento che vi consigliamo di mettere in agenda.

Si tratta di Exit_Migrarenellearti, un incontro promosso da un gruppo di studenti dello Ied, e che vuole esaminare, attraverso la street art, il fenomeno della migrazione a 360°, sostenendo intanto, con una raccolta fondi, un progetto specifico: la ristrutturazione del centro di cure primarie e di accoglienza per minori non accompagnati di Intersos, associazione impegnata tra le varie cose anche nella campagna per un’Europa senza muri (#europasenzamuri).

Coinvolti noti nomi della street art. Mauro Pallotta, in arte Maupal, famoso per le sue rappresentazioni del papa, ed Ernesto Notarantonio, fotografo virtuoso delle polaroid, si esibiranno in una performance. Manuela Merlo, in arte Uman, realizzerà un’opera live, mentre Daniela Melli (sua l’immagine con cui apriamo il post) e lo street poet Valerio Di Benedetto esporranno alcuni lavori in tema.

Exit si annuncia come un evento creativo ed emozionale. Ecco cosa dicono gli organizzatori: «Vogliamo raccontare la migrazione insita in ognuno di noi, non partendo da un’entrata, bensì da un’uscita. Migriamo da bambini a giovani, da giovani ad adulti, migriamo da amori, da lavori. Tutti alla ricerca di un approdo migliore».

La location è Palazzo Velli, in piazza Sant’Egidio.

Per info: www.exitmigrarenellearti.it

Fatoumata Diallo

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