24/05/14 – Niger – L’Europa che non esiste: voci da una terra di mezzo

di AFRICA

 

“L’Europa dei diritti è un’ingenuità che qui, semplicemente, non esiste”: padre Mauro Armanino, a Niamey con la Società missioni africane (Sma), parla con la MISNA di “una terra di mezzo” attraversata dai migranti e umiliata dalle logiche di un continente attento solo ai propri interessi egoistici.

Il punto di partenza, ormai parte di una dolorosa normalità, sono le ultime notizie relative alle tragedie dei migranti. A inizio maggio tredici corpi sono stati restituiti dalla sabbia del Sahara algerino, sempre più terra di transito dall’Africa sub-sahariana al Mediterraneo e all’Europa. Altri lutti sempre negli stessi giorni in Libia, dove è stato il mare a rivelare la morte. Morte sempre di migranti, partiti da sud, spesso dal Niger. “Il sogno di andare a vivere altrove continua” sottolinea padre Armanino, raccontando della povertà diffusa in questo paese del Sahel, dove “la popolazione lotta per la sopravvivenza”.

Secondo il missionario, quella dell’Europa fautrice dei diritti umani è un’illusione. Padre Armanino ricorda un progetto sostenuto dall’Italia, Niger-Immigrazione (Nigerimm). “Mira a lottare efficacemente contro l’immigrazione illegale di transito verso il Maghreb, la tratta delle persone e il contrabbando – spiega il missionario – ma adotta un approccio squisitamente repressivo e infatti gli interlocutori principali sono le polizie del Niger e alcune organizzazioni non governative che si sono vendute al sistema”. Il contributo per la formazione agricolo-professionale per chi rinuncia a partire e i centri di accoglienza per migranti sorti nelle città di Agadez e Zinder, in questo senso, servono solo a dare una parvenza di umanità. “Si combattono i poveri e non le cause della povertà” sottolinea padre Armanino. Che allarga poi lo sguardo ad altre forme della presenza dell’Europa in Niger.

Una di queste la esemplifica bene Areva, il colosso francese dell’energia titolare dei diritti di sfruttamento su alcuni dei più ricchi giacimenti di uranio del Niger e dell’Africa. “Lo scorso anno il governo di Niamey ha chiesto che i contratti rispettino la legge nazionale – sottolinea il missionario – ma nonostante le promesse di Areva non è cambiato nulla”.

L’unica legge che conta è quella dell’interesse personale o di parte, perseguito anche attraverso la corruzione di dirigenti politici e perfino attivisti della società civile. E l’Europa non sembra comportarsi diversamente o meglio dei cinesi, accusati di piegare il discorso dei diritti alle logiche del profitto, si tratti dei giacimenti di petrolio nell’area di Zinder o di altro. “Il sentimento che prevale in questa terra di mezzo – dice padre Armanino – è lo scetticismo”. – Misna

 

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