14/01/14 – Egitto – La nuova Costituzione

di AFRICA

Il voto sulla nuova Costituzione trova gli egiziani ancora una volta divisi.

Approvata con il 64% dei voti a favore, e promulgata nel dicembre del 2012, nasce zoppa, infatti appena il 33% degli aventi diritto vanno a votare in un contesto caratterizzato ancora da manifestazioni violente.

Non avrà lunga vita, il 3 luglio scorso, l’esercito destituisce il presidente Morsi e la Carta fondamentale viene sospesa.

L’esercito prende le redini del Paese e proclama lo stato d’emergenza.

Da allora il vero uomo forte del Paese è il generale Abdel Fattah Al Sissi, ministro della Difesa.

Che prevede di correre per le presidenziali il prossimo aprile. A nuova costituzione promulgata.

Il nuovo testo costituzionale prevede che il ministro della Difesa sia designato, previa approvazione del Consiglio supremo delle forze armate, per due mandati presidenziali consecutivi, a nuova costituzione entrata in vigore.

Stabilisce inoltre il divieto di giudicare i civili di fronte a un tribunale militare, tranne in rari casi come la partecipazione a attacchi contro membri dell’esercito.

Si tratta degli articoli più controversi del testo costituzionale rivisto in questi mesi, come spiega questo professore universitario dell’Università del Cairo.

Hassan Nafaa, docente all’Università del Cairo:

“La Costituzione del 2013 è migliore rispetto a quella del 2012, non fosse altro per quel che riguarda le libertà individuali e collettive.

L’articolo più importante dà al parlamento il potere di togliere la fiducia al presidente, si tratta della prima volta in Egitto.

Non mi convincono invece due articoli, quello che permette il giudizio di civili di fronte a un tribunale militare e le modalità per nominare il ministro della Difesa”.

La nuova costituzione non contraddice la precedente sul fatto che l’Islam è religione di Stato e la Sharia è la fonte principale del diritto. L’arabo è la lingua ufficiale del Paese e garantisce la libertà religiosa. – Euronews

 

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