08/07/14 – Uganda – Scontri nel Rwenzori, “non strumentalizzare”

di AFRICA

 

Sono proseguiti anche oggi gli scontri tra soldati della Forza di difesa del popolo ugandese e non meglio identificati uomini armati nelle regioni occidentali di Kasese e Bundibugyo, nei pressi dei monti Rwenzori, al confine con la Repubblica democratica del Congo. In tutto almeno 96 persone sono rimaste uccise negli attacchi e combattimenti cominciati lo scorso fine settimana. In base al bilancio diffuso dal portavoce regionale dell’esercito, Ninsiima Rwemijuma, dall’inizio dell’operazione “abbiamo ucciso 75 assalitori” e “abbiamo arrestato più di 80 sospettati”. Le altre vittime sono 11 civili, cinque soldati e cinque agenti di polizia. L’esercito ha assicurato di aver messo i civili “al riparo, nei villaggi”.

Sulla causa scatenante si è pronunciato il portavoce della polizia, Fred Enanga, che ha ricollegato la crisi in atto a “violenze interetniche causate dalla comunità maggioritaria, i Bakonzo, contro la minoranza Basongora, nell’ambito di annosi contenziosi sulla terra”. La stessa fonte ha sottolineato che si tratta di un “conflitto tribale”. Le zone colpite dai disordini sono quelle di Ntoroko, Kasese e Bundibugyo.

In un suo intervento il presidente Yoweri Museveni ha sottolineato l’esistenza di “idee divergenti sulla predominanza culturale” nella regione di Rwenzori, mettendo a confronto da una parte i Bakonzo e dall’altra i Basongora, i Banyabindi e i Bagado. “Dobbiamo sapere la verità su quanto accaduto e punire chi è stato coinvolto in queste violenze criminali” ha insistito il capo dello Stato.

I dirigenti del Forum per un cambiamento democratico (Fdc, opposizione) hanno invece chiesto al governo di esercitare pressioni sui politici locali affinché “smettano di strumentalizzare e alimentare altre tensioni tra gruppi rivali (…) per non mettere l’uno contro l’altro visto che delle tribù fanno parte persone innocenti”. – Misna

 

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