04/03/2015 – Tunisia – Sempre più grande la comunità italiana

di Enrico Casale

Italia-Tunisia solo andata: sono molti i pensionati italiani in fuga dal loro Paese alla ricerca di un luogo dove vivere un’esistenza dignitosa e la Tunisia è diventata una delle mete preferite dai nostri connazionali, almeno a leggere i dati dell’Aire (Anagrafe italiana residenti estero). Nell’ultimo anno infatti quasi un migliaio di italiani ha deciso di trasferire nel paese nordafricano la propria residenza per poter usufruire dei vantaggi fiscali che consentono un notevole aumento della pensione netta percepita.
Dal 2007 infatti è entrata in vigore in Tunisia la legge n. 85 del 25/12/2006, frutto di una convenzione con lo Stato italiano, che abbatte sensibilmente le imposizioni sui redditi delle persone fisiche, e permette al cittadino italiano in pensione una volta trasferitosi in Tunisia di avere, oltreché un sostanzioso aumento del netto pensionistico, anche un abbattimento significativo del costo della vita grazie al cambio vantaggioso dell’euro sul dinaro tunisino. La maggioranza dei pensionati decide di stabilirsi nei pressi delle località turistiche di Hammamet, Nabeul, Sousse e Mahdia, ma è possibile trovarne tanti anche a Djerba o nei dintorni della capitale Tunisi. Incontriamo Giuseppe in un bar di Sidi Bou Said, villaggio meta di turisti a circa 20 km da Tunisi, ” qui la vita costa sostanzialmente meno rispetto all’Italia, posso trovare tutti i prodotti che voglio al supermercato e nei mercatini frutta e verdura freschi a prezzi buoni, la sanità e’ di buon livello anche se a pagamento, molti conoscono l’italiano e la gente è simpatica” ci spiega sorseggiando succo di limone, ”in un certo senso mi godo la vecchiaia, cosa che non potevo fare in Italia, mi ritrovo spesso con altri italiani e le cose da fare non mancano”, ci confida ancora occhieggiando ad bella una ragazza che passa davanti ai tavoli. Spesso li si puo’ notare seduti ai tavolini dei bar di Tunisi o Hammamet la mattina a bere caffè, oppure li si puo’ incrociare nei vari mercatini di quartiere a fare la gioia dei commercianti locali. Ma pensare a questi italiani come a ricchi che vogliono dribblare il fisco sarebbe un errore: nella maggior parte dei casi le loro pensioni sono alquanto modeste e per questo trovano su questa sponda sud del Mediterraneo una sorta di buen retiro obbligato. Visto il numero in costante aumento di pensionati italiani in Tunisia, esiste a Tunisi un patronato Inca-Cgil e si sono anche formate in questi ultimi anni società specializzate che si occupano delle svolgimento delle pratiche amministrative per il loro trasferimento, dello svolgimento di seminari informativi in Tunisia a pagamento per pensionati interessati a trasferirvi la propria residenza al fine di godere delle agevolazioni fiscali offerte dal paese. Prima sistemazione, permesso di soggiorno, apertura di conto corrente, facilitazioni varie, sono i servizi che queste agenzie si offrono di svolgere a pagamento. Del fenomeno in costante aumento si sta occupando anche l’Università la Sapienza di Roma con uno studio sul tema. – ANSAmed

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