Anche la Missione delle Nazioni unite in Repubblica centrafricana (Rca) deve fare i conti con l’indipendenza e il potere di ciò che resta del gruppo mercenario russo Wagner nel Paese africano, che gli oppone una diretta concorrenza in particolare sui processi di smobilitazione e disarmo dei numerosi gruppi armati e ribelli.
In effetti, riferisce Corbeau news, l’arrivo del gruppo Wagner in Rca ha trasformato il panorama del disarmo dei combattenti dei gruppi armati: dal 2022, due meccanismi (quello russo e quello della Minusca) si contendono il controllo di questo processo, con il gruppo russo che sembra avvantaggiato in questa dinamica grazie anche al maggior sostegno ricevuto dal governo di Bangui. La Minusca, impegnata dal 2018 in un programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione (Ddr), mantiene un canale ufficiale con i gruppi armati: questo meccanismo, finanziato dai donatori internazionali, prevede il reinserimento degli ex-combattenti nell’esercito nazionale o nella vita civile dopo l’addestramento.
Tuttavia, l’influenza russa sta riscrivendo le regole del gioco: il gruppo Wagner, che in Rca è ancora presente come entità totalmente privata ed autonoma dal governo di Mosca, rifiuta la partecipazione attiva della Minusca al processo di disarmo, organizza le proprie campagne tra i movimenti ribelli ma, sebbene sia lo stesso gruppo Wagner a guidare il processo di smobilitazione e disarmo, i combattenti non vengono assorbiti dal governo centrafricano ma integrati direttamente in nuove unità combattenti supervisionate dal gruppo russo e soprannominate “Russi neri”, con gradi militari fittizi (nel senso che non sono convalidati dal ministero della Difesa centrafricano). Nel Paese viene così imposto un sistema di sicurezza parallelo e riconosciuto dal governo della Rca, che non fa mistero che questi ex-ribelli non si uniranno alle Forze armate centrafricane.
Questa rivalità tra Wagner e la Minusca si è intensificata dopo l’accordo di pace firmato il 19 aprile 2024 a N’Djamena, in Ciad, tra l’Upc di Ali Darassa e il gruppo 3r di Sambé Bobbo, accordo mediato dai dirigenti del gruppo russo: Wagner sta ora tentando di controllare direttamente il disarmo di questi due movimenti ma la Minusca sembra resistergli e voglia mantiene attivo il suo programma, cosa che tuttavia sembra causare tensioni: a Maloum, Wagner ha occupato temporaneamente la municipalità ma si è ritirato per consentire ai caschi blu di attuare il loro protocollo di disarmo, salvo rientrare in città il 12 luglio in aperta polemica con la Minusca. Vicino a Koui, Wagner invece starebbe bloccando ogni tentativo di accesso ai gruppi ribelli che vorrebbero disarmare da parte della Minusca.
La Minusca opera all’interno di un quadro istituzionale, ma vede la sua influenza ridotta dalla presenza russa, mentre Wagner sembra voler imporre uno schema parallelo senza consegnare armi o rintracciare ex combattenti e le pressioni dei Wagner sarebbero particolarmente pressanti sui leader dei gruppi armati, Sambé Bobbo delle 3r e Ali Darassa dell’Upc, per cercare di dissuaderli dalla collaborazione con la Minusca, anche usando ex-miliziani come Hassan Bouba, attualmente ministro dell’Allevamento ed ex-leader Upc.
L’obiettivo del gruppo russo sembrerebbe quello di arrivare ad avere un monopolio del processo di disarmo, dirottando gli ex ribelli e ex miliziani nel loro sistema parallelo, al di fuori del quadro delle Nazioni Unite.


