Per la Cina, l’Africa rappresenta un’opportunità economica in termini di appalti, risorse e commercio, ma anche i giovani africani guardano sempre di più alla superpotenza asiatica, pensando al loro futuro. Un esempio arriva dal Madagascar, dove tra i giovani cresce fortemente il numero di quanti vorrebbero studiare il cinese.
Secondo dati citati dall’Express de Madagascar, il numero degli aspiranti studenti di cinese mandarino è cresciuto dell’80% in questo anno accademico rispetto alle cifre registrate dodici mesi fa. Questo a dispetto del fatto che l’istituzione ufficiale dedicata all’insegnamento della lingua, l’istituto Confucio di Antananarivo, abbia mantenuto fermo a 150 il numero degli ammessi ai corsi ordinari e che quelli aperti al pubblico abbiano costi non sostenibili per molti malgasci: 400.000 ariary (120 euro) al mese per 8 mesi.
La prima ragione della scelta del cinese riguarda l’occupazione: con le aziende del paese asiatico sempre più coinvolte nell’economia locale, sono molte le opportunità che si aprono per chi padroneggia la lingua. Ma, scrive L’Express de Madagascar, conoscerla significa anche “comprendere tutti gli illeciti commessi da certi investitori cinesi nell’isola”. La nuova passione dei malgasci potrebbe rappresentare un’opportunità, dunque, ma anche un rischio potenziale per chi da Pechino guarda ad Antananarivo. – Misna
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