I combattenti di al-Shabaab hanno lanciato ieri un attacco contro la città di Adan Yabaal, nella Somalia centrale e utilizzata dalle forze governative come base per le operazioni contro i militanti. L’attacco è avvenuto in un momento di crescente preoccupazione, dato che al-Shabaab ha guadagnato terreno nelle ultime settimane, arrivando a controllare temporaneamente villaggi a soli 50 km da Mogadiscio.
Secondo testimonianze raccolte da Reuters, l’attacco è iniziato dopo le preghiere del mattino, con una forte esplosione seguita da intensi combattimenti. “Al-Shabaab ci ha attaccato da due direzioni. Sono in casa e i combattimenti sono ancora in corso”, ha riferito Fatuma Nur, residente di Adan Yabaal.
L’esito dello scontro è incerto, con versioni contrastanti provenienti dalle parti coinvolte. Il capitano Hussein Olow, ufficiale di Adan Yabaal, ha dichiarato a Reuters che le truppe governative sono riuscite a respingere i militanti. Al contrario, al-Shabaab ha rivendicato l’attacco, affermando in una nota di aver invaso dieci installazioni militari e di aver conquistato la città. Il governo somalo non ha rilasciato commenti immediati sull’accaduto.
L’attacco si verifica in un contesto di crescente instabilità, con al-Shabaab che continua a rafforzare la propria presenza nelle aree rurali, spingendo il governo a schierare ulteriori forze di sicurezza, inclusi agenti di polizia e guardie carcerarie, a supporto dell’esercito.
La situazione è ulteriormente complicata dall’incertezza sul futuro del sostegno internazionale alla sicurezza in Somalia. Una nuova missione di mantenimento della pace dell’Unione africana ha preso il posto di una forza più ampia all’inizio dell’anno, ma il suo finanziamento è precario, con gli Stati Uniti che si oppongono a un piano di transizione verso un modello di finanziamento delle Nazioni Unite.