La Nigeria ha ricevuto ufficialmente 119 manufatti saccheggiati dal governo dei Paesi Bassi, nell’ambito del processo di rimpatrio di 1.130 bronzi del Benin trafugati oltre un secolo fa da vari Paesi europei. La cerimonia di consegna, tenutasi nel fine settimana nello Stato sudoccidentale di Lagos, rappresenta il più grande singolo rimpatrio di beni culturali nella storia del Paese.
Secondo la ministra nigeriana per l’Arte, la Cultura, il Turismo e l’Economia creativa, Hannatu Musawa, questa restituzione “non è solo il ritorno di oggetti d’arte, ma il ripristino della dignità nazionale”. La ministra, ripresa dai media locali, ha sottolineato che si tratta di un passo fondamentale in una narrazione di recupero e speranza, destinata alle future generazioni di nigeriani, che devono sentirsi parte della storia e dell’identità collettiva del Paese.
“Ogni bronzo porta con sé un frammento della storia dei nostri antenati, del nostro patrimonio e della nostra umanità condivisa”, ha dichiarato Musawa, evidenziando come il ritorno sia conforme alla Convenzione Unesco del 1970, che vieta il traffico illecito e la detenzione illegittima di beni culturali. “È la testimonianza della resilienza di un popolo la cui storia non può più essere raccontata solo attraverso il filtro della perdita”.
I manufatti restituiti, tra cui teste commemorative e placche finemente lavorate, erano stati presumibilmente saccheggiati nel 1897 durante l’invasione britannica dell’antico Regno del Benin. Successivamente, furono messi all’asta in tutta Europa, e alcuni finirono nei musei olandesi, dove rimasero esposti per oltre un secolo.
Il governo nigeriano ha ringraziato le autorità olandesi per aver “scelto di stare dalla parte giusta della storia”, contribuendo a sanare una ferita ancora aperta. I bronzi restituiti saranno conservati ed esposti in Nigeria, secondo quanto comunicato dal ministero della Cultura.
