Niger: repressione Tera, Niamey e Parigi risarciscono le famiglie

di claudia
soldati francesi nel sahel

Le autorità nigerine e francesi hanno risarcito le famiglie delle vittime della repressione perpetrata lo scorso novembre da soldati francesi su un gruppo di giovani mobilitati contro il passaggio di un convoglio della forza francese Barkhane a Téra, nel Niger occidentale.

L’annuncio è stato dato in una dichiarazione rilasciata dal ministero dell’Interno nigeriano nel quale si legge che “i risultati delle indagini della Gendarmeria del Niger e dell’Esercito francese non hanno permesso di identificare l’esatto corso degli eventi che hanno portato alla morte e al ferimento dei manifestanti. Tuttavia, il Niger e la Francia hanno deciso di garantire, insieme, il risarcimento delle famiglie delle vittime e dei feriti”.

Le due parti hanno concordato “un risarcimento equo”, viene specificato nella nota da cui si apprende che “sono stati presi contatti con le autorità tradizionali e religiose di Tera, così come con i responsabili delle vittime, e sono stati concordati importi di risarcimento per ciascuna delle vittime”.

Senza fornire dettagli circa le cifre, il comunicato afferma che “gli importi dovuti ai beneficiari sono stati trasferiti sui conti bancari comunicati dai rappresentanti delle famiglie interessate”.

Il 27 novembre scorso i giovani della città di Téra hanno organizzato una manifestazione per impedire il passaggio di un convoglio della forza francese Barkhane dalla Costa d’Avorio a Gao, nel nord del Mali. La manifestazione è stata violentemente repressa dai soldati del convoglio francese. Secondo un rapporto del ministero degli Interni del Niger, tre manifestanti sono stati uccisi e altri diciassette sono rimasti feriti. Anche sette gendarmi nigerini sono rimasti feriti.

Il governo aveva annunciato a suo tempo un’indagine per far luce sugli eventi.

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