Le autorità keniane hanno espresso “grave preoccupazione” per i fatti di ieri, quando un agente ha sparato a un civile disarmato con un fucile antisommossa nel quartiere centrale degli affari di Nairobi: l’ennesimo omicidio di un manifestante, in un contesto di crescenti tensioni tra le forze dell’ordine e la popolazione. Lo riportano i media locali, che citano l’Ispettore generale della Polizia nazionale, il quale ha ordinato “l’arresto immediato” dell’agente coinvolto.
Ieri, infatti, Nairobi è stata teatro di nuove manifestazioni e violenti scontri tra manifestanti e polizia. La protesta, convocata per chiedere giustizia in merito all’omicidio di un noto attivista avvenuto due settimane fa nel commissariato centrale di Nairobi, è degenerata come spesso accade. Proprio oggi, 18 giugno, ricorre l’anniversario della prima grande manifestazione contro il governo e la legge di bilancio: un’ondata di proteste durata mesi, che l’anno scorso ha causato decine di vittime, centinaia di arresti e numerose sparizioni forzate di attivisti mai più tornati a casa. Una protesta vittoriosa, da un certo punto di vista, perché ha squarciato il velo sulle violenze della polizia — e in particolare di alcune sue unità — portando anche alla cancellazione della legge di bilancio e alle scuse pubbliche del presidente William Ruto.
Scuse che, tuttavia, non si sono tradotte in cambiamenti concreti. Anzi, la situazione riguardante la tutela dei diritti di chi protesta — o anche solo contesta le autorità — è persino peggiorata nell’ultimo anno: decine di attivisti sono stati arrestati, e diversi di loro uccisi dalla polizia, nell’ambito di manifestazioni che si sono svolte quasi quotidianamente in tutto il Paese. L’ultimo omicidio commesso dalla polizia di Nairobi si inserisce quindi in un contesto particolarmente teso, segnato da un aumento delle accuse di brutalità e di esecuzioni extragiudiziali.
Le recenti proteste sono state innescate dalla morte di Albert Ojwang, un blogger trentunenne arrestato la scorsa settimana nella città di Homa Bay per aver criticato il vice capo della Polizia nazionale. Ieri la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla radunata nei pressi del Parlamento, riaccendendo le accuse di uso sproporzionato della forza. Un fotografo dell’Associated Press ha scattato immagini in cui si vede la polizia distribuire bastoni di legno da un pick-up ad alcune persone che, successivamente, si sono infiltrate tra i manifestanti e li hanno aggrediti.