Almeno 7.455 persone sono fuggite in un solo giorno dalla città di El Fasher, nel Darfur settentrionale, a causa degli attacchi delle Forze di supporto rapido (Rsf), portando a 33.485 il numero totale degli sfollati tra il 26 e il 28 ottobre. Lo ha reso noto ieri sera l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
La città, assediata da oltre un anno, è teatro da giorni di intensi combattimenti. Le autorità sudanesi e le organizzazioni umanitarie, tra cui agenzie delle Nazioni Unite, hanno accusato la Rsf di aver commesso “massacri e violazioni umanitarie” contro i civili, comprese esecuzioni sommarie, arresti arbitrari e sfollamenti forzati, dopo che la milizia ha fatto irruzione nella città domenica scorsa.
Secondo l’Oim, la maggior parte degli sfollati si è rifugiata in aree rurali nei dintorni di El Fasher, mentre altri hanno raggiunto Tawila, Mellit e Kebkabiya, a ovest della città. Prima dell’offensiva della Rsf, la popolazione di El Fasher era stimata in 500.000 abitanti, mentre circa un milione di persone risultavano già sfollate negli ultimi anni.
La Coordinazione della Resistenza di El Fasher, un comitato locale, ha denunciato in un comunicato che “tutti i feriti e i malati ricoverati all’ospedale saudita (di maternità) sono stati giustiziati collettivamente dalle milizie janjawid (Rsf) in modo orribile, uccisi mentre erano tra la vita e la morte”.
La Lega araba ha condannato martedì “i crimini atroci” commessi contro i civili e ha chiesto un cessate il fuoco immediato nella città. Da parte sua, la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Sudan, Denise Brown, ha esortato la Rsf a permettere ai civili di lasciare El Fasher, mentre Medici senza frontiere (Msf) ha chiesto di garantire la loro protezione e la possibilità di raggiungere aree sicure.
Il capo del Consiglio sovrano di transizione, Abdel Fattah al-Burhan, ha confermato lunedì il ritiro delle Forze armate sudanesi (Saf) da El Fasher “per evitare ulteriori distruzioni sistematiche e uccisioni di civili” da parte della Rsf, che ha rivendicato il controllo della città.
Il conflitto tra Saf e Rsf, iniziato il 15 aprile 2023, ha provocato migliaia di vittime e oltre 15 milioni di sfollati, nonostante i tentativi di mediazione regionale e internazionale finora falliti.



