Esaltare il bello a partire dal brutto

di claudia
Adoh arte costa d'avorio

di Stefania Ragusa

Ormai da quattro anni la galleria LouiSimone Guirandou di Abidjan dedica la sua esposizione estiva a talenti emergenti della scena artistica africana. I magnifici sei di questa edizione sono stati Aïssatou Ciss (Senegal), Theophany Adoh (Costa d’Avorio), Aude Guirauden (Costa d’Avorio), Ibn Cheickh Sallah Diebkile (Costa d’Avorio), Wanger Ayu (Nigeria), Stéphane Cuxac (Senegal). Sono artisti che utilizzano mezzi (fotografia, disegno, pittura, collage…) e codici espressivi differenti, ma raccontano tutti storie di coinvolgente contemporaneità. Segnatevi i loro nomi e teneteli d’occhio, perché di tutti si tornerà a parlare.

A noi sono piaciuti particolarmente i dipinti surreali di Adoh. Classe 1993, diplomato all’Enba (École Nationale des Beaux Arts) di Abidjan, si presenta come un precursore della cosiddetta Braid Art, che “esalta il bello a partire dal brutto”. Nella sua ricerca artistica Adoh si focalizza sulla condizione paradossale delle donne africane, indispensabili ma subordinate. I suoi sfondi colorati, il suo rifiuto delle proporzioni e il suo antiaccademismo combinano un universo quasi ingenuo con la serietà della questione affrontata. Secondo Adoh, il messaggio ha la precedenza sull’estetica, ma quest’ultima non viene tralasciata. Ha partecipato lo scorso anno a due collettive molto interessanti (DemocraSEE e “Abidjan Street Act #1, de la Rue au MuCat”).

Condividi

Altre letture correlate: