Centrafrica: sì alle criptovalute, l’Assemblea ha votato la legge

di claudia

Il disegno di legge sulle criptomonete nella Repubblica Centrafricana è stato adottato pochi giorni fa dall’Assemblea nazionale di Bangui. Il testo stabilisce un quadro giuridico, che disciplina le criptovalute, in particolare il Bitcoin. Il Centrafrica diventa così, secondo alcuni osservatori, il primo Paese dell’Africa centrale a autorizzare ufficialmente le criptomonete.

Difesa dal ministro dell’Economia Digitale, delle Poste e delle Telecomunicazioni, Justin Gourna Zacko, la legge mira, da un lato, a creare un ambiente favorevole per il settore finanziario che soddisfi le esigenze della professione in questo settore e tutti gli attori economici. D’altra parte, mira a mettere in atto un quadro giuridico che disciplini la criptovaluta e gli stabilimenti che gestiscono queste valute. Integra il corpus giuridico nazionale, il codice del Commercio, il Codice Penale e altri testi specifici.

Zacko ha sottolineato che investire in criptovalute ha molti vantaggi per milioni di utenti nonostante l’elevata volatilità.  Il decentramento delle valute digitali si basa sull’inviolabilità (teorica) delle transazioni archiviate tramite la blockchain, ovvero la tecnologia utilizzata.

Secondo il ministro la criptovaluta eviterà lentezze e ostacoli nelle transazioni, che attualmente necessitano un controllo da parte della Banca Centrale. “Hai i tuoi soldi, li mandi a un investitore per un’impresa, li ricevi in ​​qualsiasi valuta, puoi smaltirli in dollari, euro, Cfa o Naira”, ha detto citando alcuni esempi di vantaggi, secondo la testata le Tsunami.

Alcuni esponenti dell’opposizione membri della commissione che ha studiato il Ddl hanno espresso forti riserve, temendo un’operazione che favorirà il riciclaggio di denaro, la frode fiscale, le truffe. Temono inoltre che a causa di questa apertura alle criprovalute, le grandi istituzioni finanziarie internazionali perdano fiducia nelle autorità centrafricane. 

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