Algeria, le autorità ordinano la sospensione delle edizioni Frantz-Fanon

di claudia

Le autorità algerine hanno ordinato la chiusura per sei mesi delle edizioni Frantz-Fanon, una casa editrice situata a Boumerdès, nota per il suo impegno progressista e per il richiamo simbolico al celebre psichiatra e militante anticolonialista Frantz Fanon (nella foto). La decisione è legata alla pubblicazione di un libro sull’ebraismo in Algeria, accusato di diffondere “un discorso di odio” e di minare “la sicurezza, l’ordine pubblico e l’identità nazionale”.

Il libro in questione, “L’Algérie juive – L’autre moi que je connais si peu” (Algeria ebraica – L’altro me che conosco così poco), scritto dall’universitaria franco-algerina Hédia Bensahli, ripercorre la storia dell’ebraismo in Algeria dall’Antichità all’indipendenza del 1962. Pubblicato nell’agosto 2023, l’opera era stata distribuita senza problemi fino all’ottobre successivo, quando la casa editrice aveva tentato di organizzare un tour dell’autrice in diverse librerie del Paese.

Le polemiche sono esplose sui social media, seguite da critiche di esponenti politici islamisti che hanno sollecitato l’intervento del governo. Il 23 ottobre, la casa editrice è stata formalmente accusata dal procuratore di compromettere “la sicurezza e l’ordine pubblico” e di promuovere un “discorso di odio”. Il direttore della casa editrice, Amar Ingrachen, è stato posto sotto controllo giudiziario, mentre diverse librerie sono state perquisite per ritirare il libro dagli scaffali. Una libreria di Tizi Ouzou è stata chiusa temporaneamente a dicembre, ricostruisce Radio France Internationale.

La scorsa settimana, il wali (governatore) di Boumerdès ha ribadito le accuse per giustificare la chiusura temporanea della casa editrice. Le edizioni Frantz-Fanon, tuttavia, considerano la decisione illegittima, poiché l’amministrazione non avrebbe il diritto di interferire in una procedura giudiziaria ancora in corso.

Fondata nel 2014 con l’approvazione degli eredi di Frantz Fanon, la casa editrice si definisce “progressista” ed è nota per le sue critiche alla situazione politica e sociale dell’Algeria. Negli ultimi mesi, ha denunciato le crescenti pressioni esercitate sugli intellettuali del Paese, in seguito all’arresto dello scrittore Boualem Sansal e all’esclusione di autori come Kamel Daoud, vincitore del Premio Goncourt, dal Salone Internazionale del Libro di Algeri.

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