Sudan | Sequestrati esplosivi: contrabbando o terrorismo?

di Enrico Casale
esplosivi

Si stava preparando un attentato a Khartoum? O si tratta solo di contrabbando di esplosivi? È ancora presto per dirlo, ma il timore che una devastante esplosione devastasse la capitale sudanese è diventato reale quando le autorità sudanesi hanno sequestrato un’ingente quantità di esplosivi, fra cui il nitrato di ammonio, lo stesso prodotto chimico all’origine dell’esplosione di Beirut, e hanno arrestato 41 persone. L’esplosivo è stato sequestrato dalle forze di sostegno rapido al termine di una vasta operazione di polizia.

«41 persone sono state arrestate in possesso di esplosivi sufficienti a distruggere Karthoum – ha affermato il procuratore Tagelsir al-Hebr nel corso di una conferenza stampa -. Sequestrati 3.500 detonatori, 850 blocchi di trinitrotoluene e 4 sacchi di nitrato di ammonio».

Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di esplosivi dello stesso tipo di quelli utilizzati nell’attentato che lo scorso marzo aveva come obiettivo il convoglio del primo ministro. Per questo, si teme che dietro si celino tentativi di boicottaggio alla transizione in atto nel paese, guidato dall’aprile 2019 da un governo di transizione, dopo la cacciata di Omar al-Bashir. Non è però neppure esclusa la vendita illegale di questo materiale al fiorente settore minerario.

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