31/10/14 – Generale – Un’elite di ricchi mentre aumentano i poveri

di AFRICA

 

Il divario tra ricchi e poveri aumenta ovunque nel mondo e sta vanificando la lotta alla povertà estrema.

A sostenerlo è un rapporto realizzato dall’Organizzazione Umanitaria inglese Oxfam, diffuso in questi giorni, nel quale si sottolinea che “dall’inizio della crisi finanziaria, il mondo si trova a fare i conti con super-ricchi più che raddoppiati e 805 milioni che ancora soffrono la fame”.

Dopo aver evidenziato che il numero dei miliardari dal 2009 ad oggi è raddoppiato, il rapporto precisa che “la prosperità non è più appannaggio delle persone normali, ma solo di una ristretta cerchia di eletti, che invece vede crescere sempre più rapidamente il proprio patrimonio”.

Il fenomeno è talmente esteso che interessa anche l’Africa, dove a sud del Sahara a fronte di 358 milioni di persone in povertà estrema prosperano ben 16 miliardari.

“Se il continente continuerà a crescere agli attuali ritmi, senza ridurre il livello di disuguaglianza estrema di reddito, ci vorranno più di 60 anni per portare la povertà al di sotto del 3% , nonostante Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale si propongano di raggiungere questo obiettivo tra 15 anni” si legge nel documento.

Il rapporto di Oxfam Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema evidenzia come, a causa della crescita della disparità di reddito in molti paesi del mondo, i benefici della crescita economica non raggiungano grandi fasce di popolazione, ma si fermino a una elite che dispone di più ricchezza di quanta possa materialmente consumarne nell’arco di generazioni.

Ciò che appare evidente, secondo gli autori dello studio, è che “l’estrema disuguaglianza economica oggi non è uno stimolo alla crescita, ma un ostacolo al benessere dei più. Finché i Governi del mondo non agiranno per contrastarla, la spirale della disuguaglianza continuerà a crescere, con effetti corrosivi sulle istituzioni democratiche, sulle pari opportunità e sulla stabilità globale”.

Anche in Italia, secondo l’OCSE , da metà degli anni ‘80 fino al 2008, la disuguaglianza economica è cresciuta del 33% (dato più alto fra i paesi OCSE, la cui media è del 12%). Al punto che oggi l’1% delle persone più ricche detiene più di quanto posseduto dal 60% della popolazione (36,6 milioni di persone) ; mentre dal 2008 a oggi, gli italiani che versano in povertà assoluta sono quasi raddoppiati fino ad arrivare a oltre 6 milioni, rappresentando quasi il 10% dell’intera popolazione .

Tra le raccomandazioni delineate da Oxfam nel rapporto di ricerca, che ha ricevuto, tra gli altri, gli apprezzamenti di Kofi Annan, Jeffrey Sachs e Joseph Stiglitz : la necessità che gli Stati del Mondo promuovano politiche tese a garantire un salario minimo dignitoso, a ridurre il divario tra le retribuzioni di uomini e donne, ad assicurare reti di protezione sociale e accesso a salute e istruzione gratuite per i loro cittadini. L’accesso a servizi essenziali gratuiti è ritenuto fondamentale per rompere il ciclo della povertà tra le generazioni. – Atlasweb

 

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