18/06/13 – Costa d’Avorio – Gbagbo, in piazza ad Abidjan contro corte penale

di AFRICA

Centinaia di vittime della crisi elettorale di due anni fa hanno protestato ad Abidjan per contestare la recente decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di chiedere al procuratore generale più tempo e ulteriori elementi di prova prima di pronunciarsi su un processo a carico dell’ex presidente della Costa d’Avorio Laurent Gbagbo. L’ex capo di Stato, detenuto nel carcere del tribunale dell’Aia dal novembre 2011, è sospettato di crimini contro l’umanità commessi durante il contenzioso elettorale con l’attuale presidente Alassane Dramane Ouattara, un conflitto concluso con 3000 vittime.

“Cpi, dov’è la tua credibilità?”, “Cpi, sei corrotta”, “No a una decisione politica”, “Giustizia per le vittime di Gbagbo” sono stati alcuni degli slogan scanditi dai manifestanti, difensori dei diritti umani e rappresentanti delle associazioni di vittime riuniti simbolicamente davanti al palazzo di giustizia di Abidjan. Per alcune ore è stato bloccato l’acceso al quartiere amministrativo e degli affari di Plateau, dove sono affluiti piccoli gruppi di persone arrivate dai vari municipi dell’estesa capitale economica ivoriana. “Solo un processo contro Gbagbo può portare a una pace durevole in Costa d’Avorio” hanno dichiarato gli organizzatori della “giornata dello sdegno”, sottolineando che la decisione della Cpi rappresenta “un insulto, una provocazione”.

Fonti di stampa locale hanno sottolineato che, in partenza, la manifestazione è stata promossa da Alphonse Soro, parlamentare del Raggruppamento dei repubblicani di Costa d’Avorio (Rdr, il partito di Ouattara) e capo del movimento “Alleanza per il cambiamento”.

All’indomani della decisione della Cpi, il Fronte popolare ivoriano (Fpi), il partito di Gbagbo oggi principale forza di opposizione, aveva invece chiesto la scarcerazione del suo leader. Per l’Fpi la richiesta della Cpi rappresenta “uno schiaffo” al governo di Ouattara. Dalla fine della crisi del 2011 oppositori e diversi osservatori accusano il governo ivoriano di attuare una “giustizia dei vincitori”. Dal canto suo, il procuratore della Cpi, la gambiana Fatou Bensouda, ha invitato “gli ivoriani ad avere fiducia nella giustizia che segue il suo corso” e assicurato che le indagini andranno avanti per tutte le vittime, “qualunque sia la loro appartenenza etnica o politica”. – Misna

 

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