L’influente religioso maliano Mahmoud Dicko, imam salafita e il personaggio pubblico decisamente più carismatico e influente dell’attuale scena politica di tutto il Mali, potrebbe tornare in Mali il 14 febbraio. La notizia circola all’impazzata da giorni sui social media, precisamente dal 12 gennaio, e nessuno l’ha ancora smentita.
Dicko infatti si trova in Algeria da oltre un anno: recatosi in visita ad Algeri su invito del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune per presenziare all’inaugurazione della più grande moschea africana, la Djamaa el-Djazair (Grande moschea d’Algeria, capace di ospitare fino a 120.000 fedeli per ogni turno di preghiera), Dicko è rimasto ad Algeri per ricevere cure mediche, dato il suo fragile stato di salute.
Ex padrino del Coordinamento dei movimenti, associazioni e simpatizzanti (Cmas) e figura di spicco del M5-Rfp, Dicko è ancora oggi una delle persone più influenti di tutto il Mali, sebbene non si sia mai candidato ad alcuna carica pubblica. Di etnia Fulani, Dicko è un salafita che si considera sunnita, rifiuta da sempre il jihad in senso bellico e le regole più violente della sharia e dall’inizio del conflitto in Mali contro i gruppi islamisti, nel 2012, si è offerto come mediatore con i gruppi islamisti. Ha incontrato più volte il leader di Ansar Dine Iyad Ag Ghali. Negli anni successivi, Dicko è stato prima sostenitore e poi uno degli agitatori più virulenti delle proteste contro Ibrahim Aboubakar Keita, l’ex-presidente detronizzato da un colpo di Stato militare nel 2020. Il 19 agosto 2020, durante il colpo di Stato e dopo l’arresto del presidente e del primo ministro da parte dei militari, Dicko ha detto che avrebbe lasciato la politica ma nei successivi tre anni si è battuto attivamente contro la bozza di nuova Costituzione proposta dai militari e sottoposta a referendum.
Dalla sua partenza per l’Algeria, le autorità maliane hanno poi intensificato le azioni volte a ridurre l’influenza dell’imam nel Paese: il 17 febbraio 2024, i sostenitori dell’imam Dicko hanno creato il gruppo Sinergia d’azione per il Mali, una coalizione di partiti e associazioni che si oppongono alla giunta militare e appena due settimane dopo, il 6 marzo, il governo ha sciolto l’Associazione di Dicko, la Cmas, arrestandone il coordinatore Youssouf Daba Diawara nel luglio successivo.