Il Parlamento Europeo ha approvato alla unanimità una risoluzione di condanna sui diritti umani in Tanzania con 539 voti a favore, 0 contrari e 27 astensioni, ed ha chiesto alla Commissione di bloccare il pacchetto da 156 milioni di euro previsto per il 2026. Il ministro degli Esteri della Tanzania, l’ambasciatore Mahmoud Kombo, ha risposto: ”Non moriremo di fame per questo!”
La risoluzione condanna esplicitamente le uccisioni di civili durante le proteste post-elettorali, la repressione dell’opposizione e le violazioni dei diritti umani e chiede l’immediata e incondizionata liberazione del leader di CHADEMA Tundu Lissu, detenuto con accuse considerate politicamente motivate e passibili di pena di morte. Le commissioni Affari esteri (AFET) e Sviluppo (DEVE) del Parlamento avevano già votato una “obiezione” al piano della Commissione europea di assegnare 156 milioni di euro di fondi NDICI-Global Europe alla Tanzania nel 2026, proprio a causa del “democratic backsliding” e delle violenze post-elettorali.
I 156 milioni contestati rientrano nel quadro NDICI‑Global Europe, cioè i programmi bilaterali di cooperazione allo sviluppo che finanziano settori come governance, energia, agricoltura e società civile.
La sospensione o revisione di questo pacchetto blocca nuovi impegni di spesa programmati per il 2026. Questo peggiora il profilo di rischio del paese: la stessa presidente Samia ha riconosciuto che l’instabilità e le tensioni con i partner “riducano il credit standing” e rendano più difficile ottenere prestiti e sovvenzioni da altri donatori e istituzioni finanziarie.


