Sudan, “serve una soluzione africana”

di claudia
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Le parti in guerra del Sudan devono consolidare l’attuale cessate il fuoco e consentire un accesso umanitario immediato, con il sostegno di un fronte africano unito, ha detto al giornale emiratino The National la rappresentante speciale dell’Unione europea per il Corno d’Africa, Annette Weber. La diplomatica, durante una visita ad Abu Dhabi, ha espresso sostegno al ruolo di mediazione dell’Arabia Saudita e degli Stati Uniti, tuttavia, ha sottolineato la necessità di un ruolo africano più ampio.

“È chiaro che abbiamo bisogno di una componente africana, abbiamo bisogno che l’Unione africana prenda l’iniziativa su questo tema”, ha detto. Weber ha poi affermato che l’Ue sostiene pienamente l’idea di un leader africano alla guida di una soluzione politica e umanitaria alla crisi con una “task force che comprende la Lega degli Stati arabi, l’Ue il Quad (Stati Uniti, Regno Unito, Arabia Saudita e il Emirati Arabi Uniti)”. È nell’interesse dell’Ue avere una figura africana come “qualcuno che colmi la composizione arabo-africana del Sudan”. Weber ha però dichiarato anche di non essere molto ottimista “sul fatto che vedremo la fine della guerra molto presto”.

In merito alla situazione del conflitto in corso, l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver notato un miglioramento del rispetto dell’accordo per il cessate il fuoco di sette giorni entrato in vigore lunedì nel Paese, ha specificato oggi l’ambasciata americana a Khartoum in una dichiarazione congiunta.

Tuttavia scontri sporadici tra l’esercito sudanese e la Forza paramilitare di supporto rapido (Rsf) si sono sentiti ieri nella capitale Khartoum dopo giorni di relativa calma.

Il cessate il fuoco, monitorato dall’Arabia Saudita e dagli Stati Uniti, è stato raggiunto dopo cinque settimane di guerra a Khartoum e scoppi di combattimenti in altre parti del Sudan. I combattimenti hanno costretto alla fuga più di 1,3 milioni di persone.

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