Cresce il numero di rifugiati sudanesi che abbandonano l’Egitto per raggiungere l’Europa via Libia, spinti da condizioni sempre più dure e da politiche restrittive del governo egiziano. Secondo dati preliminari dell’Unhcr, nei primi cinque mesi del 2025, gli arrivi di sudanesi in Europa sono aumentati del 134% rispetto all’anno precedente, nonostante il calo complessivo delle partenze dal Nord Africa.
Dal 2023, oltre 1,5 milioni di sudanesi hanno cercato rifugio in Egitto per sfuggire alla guerra civile, ma molti denunciano gravi difficoltà: lunghe attese per ottenere asilo, aumento dei costi di residenza e un clima repressivo. Non ci sono dati ufficiali, ma secondo fonti di sicurezza egiziane sarebbero state 21.000 le deportazioni segnalate entro marzo 2025.
Una volta in Libia, molte persone sfollate dal Sudan affrontano la traversata del Mediterraneo verso Grecia o Italia. Solo tra gennaio e maggio, 1.469 sudanesi sono arrivati in Europa dalla rotta orientale, contro i 361 dello stesso periodo nel 2024.
“Non c’era alternativa: o attraversavamo il mare, o morivamo”, ha dichiarato a Reuters Bahr el-Din Yakoub, 25 anni, rifugiato sudanese ora in Grecia, dopo essere passato da Libia ed Egitto. “La situazione in Libia era peggiore di quanto potessi immaginare.”
Intanto aumentano le tensioni aumentano anche tra Bruxelles e Il Cairo. L’Unione europea ha stanziato 7,4 miliardi di euro per frenare i flussi migratori, ma Ong e funzionari denunciano che l’Egitto sta “giocando la carta migratoria” per ottenere più aiuti, mentre molti rifugiati – tra cui tanti sudanesi – restano senza accesso ai sussidi e in condizioni di insicurezza alimentare.