Rd Congo, l’M23 si ritira dai negoziati di pace

di claudia
M23

Nell’est della Repubblica Democratica del Congo la fragile tregua tra governo e ribelli dell’M23 sembra già naufragata. Il principale gruppo armato attivo nelle province di Nord e Sud Kivu ha infatti annunciato il ritiro dai negoziati di pace con Kinshasa, accusando le autorità di non aver rispettato le clausole del cessate il fuoco siglato appena un mese fa in Qatar. “Il governo non vuole la pace”, ha dichiarato il portavoce dell’M23, Lawrence Kanyuka, al servizio Grandi Laghi della Bbc, denunciando attacchi contro le posizioni ribelli nonostante l’impegno reciproco a sospendere le ostilità.

Il conflitto è riesploso con forza a gennaio, quando l’M23 ha conquistato vaste aree ricche di minerali, fino a minacciare il capoluogo regionale, Goma. L’intesa di Doha, che avrebbe dovuto preludere a un accordo di pace definitivo, si affiancava al patto mediato dagli Stati Uniti tra Congo e Ruanda, quest’ultimo da tempo accusato da Kinshasa e dall’Onu di sostenere i ribelli, accusa sempre respinta da Kigali.

Gli sforzi diplomatici, salutati dall’ex presidente Donald Trump come un “glorioso trionfo” utile anche a garantire agli Stati Uniti accesso alle immense risorse minerarie congolesi, rischiano così di rivelarsi l’ennesimo tentativo fallito di pacificazione.

Intanto, secondo le Nazioni Unite, migliaia di persone sono già morte e centinaia di migliaia di civili sono stati costretti a lasciare le proprie case, vittime di un conflitto che continua a destabilizzare l’intera regione dei Grandi Laghi.

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