Niger: espulsi lavoratori cinesi, il governo vuole dare priorità alla manodopera locale

di claudia
cina e africa

Il governo nigerino ha ordinato la risoluzione dei contratti di lavoro di espatriati nel settore petrolifero, adducendo violazioni del codice del lavoro e dell’ordinanza sui contenuti locali.

In una lettera indirizzata al Presidente e Ceo della China National Petroleum Corporation Niger Petroleum, il ministro del Petrolio, Sahabi Oumarou, ha richiesto la risoluzione dei contratti in questione e la partenza degli espatriati dal territorio nigerino prima del 31 maggio 2025. La compagnia cinese ha confermato la ricezione della lettera e ha detto di essere in “dialogo positivo” con il ministero del Petrolio per discutere l’attuazione della misura.

L’ordinanza sui contenuti locali, adottata nell’agosto 2024, impone alle aziende che operano nei settori minerario e degli idrocarburi di dare priorità all’impiego di lavoratori nigerini, all’uso di beni e servizi locali e al trasferimento di tecnologie, al fine di rafforzare l’autonomia tecnica del Paese.

Questa decisione arriva dopo l’espulsione, avvenuta lo scorso marzo, di tre dirigenti di una compagnia petrolifera cinese e la chiusura di un hotel gestito da cinesi, ricorda Air Info. Tali misure sono state motivate dall’incapacità di soddisfare i requisiti locali e dal divario salariale tra i dirigenti espatriati e il personale nigerino. Il governo sta quindi intensificando le azioni per rafforzare il controllo sulle risorse naturali del Paese e richiedere una migliore condivisione dei benefici economici. 

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