Mentre il Ruanda infuria, Kinshasa guadagna punti

di claudia
Félix Tshisekedi Paul Kagame

di Céline Camoin

Il Ruanda ha rotto con la Ceeac dopo essere stato escluso dalla presidenza dell’organizzazione, mentre la Repubblica Democratica del Congo ottiene rilevanti successi diplomatici a livello internazionale. Il vertice di Malabo segna un punto di svolta nei rapporti di forza nella regione dei Grandi Laghi. Kigali appare sempre più isolata, mentre Kinshasa consolida la sua influenza.

Il Ruanda rompe con la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Centrale (Ceeac), denunciando una presunta “deriva pro-Congo”, mentre la Repubblica Democratica del Congo (Rdc) incassa una serie di successi diplomatici. È l’analisi del media indipendente congolese Beto.cd, pubblicata a seguito del vertice della Ceeac svoltosi a Malabo nei giorni scorsi, che segna un significativo cambiamento geopolitico nella regione dei Grandi Laghi, dove Kigali sembra ora trovarsi in difficoltà.

Al vertice, i leader della Ceeac non solo hanno ordinato il ritiro delle truppe ruandesi dall’est della Rdc, ma hanno anche prorogato di un anno il mandato del presidente della Guinea equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Questa decisione ha escluso il Ruanda, che avrebbe dovuto assumere la presidenza a rotazione, portando Kigali ad annunciare immediatamente il proprio ritiro dall’organizzazione regionale. Il sito beto.cd definisce gli sviluppi di Malabo un “fulmine diplomatico”, che riflette un netto cambio negli equilibri della regione.

Mentre il Ruanda si ritirava dalla Ceeac, la Rdc otteneva importanti vittorie diplomatiche. Il 3 giugno, Kinshasa è stata eletta membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2026-2027, con 183 voti su 188. Si tratta di un primato dal 1995. La ministra degli Esteri congolese, Thérèse Kayikwamba Wagner, ha salutato questo ritorno tra le potenze Onu come un trionfo, che “conferma il ritorno della Rdc tra i grandi diplomatici attivi e influenti del mondo”. Pochi giorni prima, la Rdc era stata nominata vicepresidente dell’80ª sessione dell’Assemblee Generale delle Nazioni Unite. Questo doppio risultato, conclude Beto.cd, “testimonia il riposizionamento strategico di Kinshasa al centro delle istituzioni multilaterali”.

mercenari

In Africa, numerosi Stati, tra cui Burundi, Angola, Repubblica Centrafricana e Congo-Brazzaville, hanno espresso il loro crescente disaccordo con Kigali. Alcuni si sono spinti fino a sostenere risoluzioni ostili al Ruanda, come quella del Consiglio di Pace e Sicurezza dell’Unione Africana che condanna le violenze dell’M23. Anche in Europa, il Belgio, ex potenza coloniale, ha denunciato ufficialmente il coinvolgimento del Ruanda nel supporto all’M23. All’interno del Parlamento Europeo si levano voci che chiedono la sospensione di alcuni partenariati militari ed economici con Kigali.

Il quotidiano congolese rileva l’ironia della tempistica: solo tre mesi prima del vertice Ceeac, il presidente ruandese Paul Kagame e il presidente congolese Félix Tshisekedi si erano incontrati in Qatar per rilanciare i colloqui di pace. Quell’incontro, facilitato da Doha e Washington, aveva suscitato una flebile speranza di distensione. In questo contesto, la rottura con la Ceeac suona come un’ammissione di fallimento per la diplomazia ruandese, che non è riuscita a impedire l’accumulo di sostegno alla causa congolese né a mantenere le proprie prerogative regionali.

Per l’editorialista, il ritiro del Ruanda dalla Ceeac non è una semplice protesta passeggera, ma segna una perdita di terreno strategico. La Ceeac, che include molti Paesi confinanti con la Rdc, era stata finora una piattaforma regionale dove Kigali esercitava una reale influenza. Ritirandosi, il Ruanda rinuncia a questa influenza, lasciando campo libero a una Rdc che punta a una leadership continentale. Dietro questo gesto, l’intera logica della diplomazia di Paul Kagame vacilla. A lungo percepito come un leader riformista e rispettato per la sua fermezza, il presidente ruandese si trova ora ad affrontare una crescente opposizione, sia in Africa che in Occidente.

Questo scenario evidenzia un evidente cambiamento negli equilibri di potere nella regione dei Grandi Laghi. Quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine di questo isolamento diplomatico per il Ruanda e la crescente influenza della Rdc? 

Condividi

Altre letture correlate: