Un attacco contro manifestanti pacifici avvenuto a Lilongwe, capitale del Malawi, ha sollevato forti preoccupazioni sull’integrità delle elezioni generali previste per settembre. Lo denuncia Human Rights Watch (Hrw) in un comunicato diffuso oggi.
Secondo l’organizzazione, il 26 giugno una dozzina di uomini incappucciati, armati di bastoni, coltelli e sjambok (fruste in cuoio) ha aggredito i partecipanti a una protesta organizzata dal gruppo Citizens for Credible Elections, che chiedeva un audit indipendente del registro elettorale e le dimissioni dei vertici della Commissione elettorale. Testimoni oculari, tra cui giornalisti e attivisti, hanno riferito all’organizzazione di difesa dei diritti umani che la polizia, presente nei pressi dell’attacco, non è intervenuta né ha arrestato gli aggressori. Diversi manifestanti sono rimasti feriti e vari beni sono stati danneggiati, inclusi veicoli dati alle fiamme.
Organizzazioni della società civile e leader dell’opposizione accusano i responsabili dell’assalto di appartenere a una milizia giovanile legata al Malawi Congress Party, al governo, e parlano di una campagna mirata per intimidire il dissenso in vista delle elezioni. “Le autorità del Malawi devono indagare su questo brutale attacco contro manifestanti pacifici e assicurare i responsabili alla giustizia”, ha dichiarato Idriss Ali Nassah, ricercatore senior per l’Africa presso Hrw. “Perché i cittadini possano avere fiducia nel processo elettorale, è fondamentale che la polizia agisca in modo imparziale e tempestivo di fronte a qualsiasi minaccia o violenza, indipendentemente da chi la compie.”
L’episodio segue un attacco simile avvenuto nel novembre 2024, durante una manifestazione dell’opposizione per chiedere riforme elettorali. Anche in quell’occasione, testimoni avevano denunciato l’inazione delle forze dell’ordine.
Sylvester Namiwa, del Centre for Democracy and Economic Development Initiatives, uno degli organizzatori della protesta, ha dichiarato a Hrw che la polizia non è intervenuta mentre cercavano di rapirlo, aggiungendo che solo il lancio di gas lacrimogeni ha disperso gli aggressori, che nel frattempo avevano sottratto attrezzature audio e incendiato veicoli.
Gli attivisti per i diritti umani accusano infine la Commissione elettorale del Malawi di mancanza di trasparenza, dopo il rifiuto di concedere l’accesso al registro elettorale a gruppi civici indipendenti.