Di Tommaso Meo
Abbassare il costo della vita e rilanciare i servizi pubblici, diversificando un’economia nazionale che si basa prevalentemente sul turismo e sulla pesca. Sono queste le principali promesse a cui dovrà ora dare seguito il neo eletto presidente delle Seychelles, Patrick Herminie.
Il nuovo presidente: medico e politico antidroga
Il leader del partito di opposizione Seychelles Unite ha vinto domenica con il 52,7% dei voti il ballottaggio delle elezioni presidenziali, diventando il sesto capo di Stato nella storia della piccola nazione insulare. Herminie ha sconfitto il presidente in carica Wavel Ramkalawan, sacerdote anglicano e candidato dell’Unione democratica delle Seychelles, riportando al potere l’ex partito unico, egemone tra il 1977 e il 2020.
Il sessantaduenne, medico di formazione, è in politica da due decenni, avendo ricoperto la carica di presidente dell’Assemblea nazionale tra il 2007 e il 2016. Nel 2023 è stato arrestato per aver tentato di organizzare un colpo di Stato con l’aiuto della stregoneria. Accuse che sono state successivamente ritirate. Herminie ha inoltre diretto l’agenzia governativa antidroga dal 2017 al 2020.
La piaga dell’eroina
Il contrasto alle dipendenze da stupefacenti è stato un tema di rilievo della campagna elettorale dal momento che l’arcipelago, diventato negli anni sinonimo di lusso e turismo, è al centro di una meno conosciuta crisi legata alla diffusione dell’eroina. Il Paese, grazie alla sua posizione geografica nell’Oceano Indiano, tra Africa e Asia, è infatti da tempo una delle principali rotte di transito della droga e registra uno dei tassi di dipendenza da eroina più alti al mondo. Il traffico è favorito dalle 115 isole difficili da controllare e dalla corruzione anche nelle forze di sicurezza.
L’Agenzia per la prevenzione dell’abuso di droga e la riabilitazione (Apdar) stima che 6.000 persone su una popolazione totale di poco più di 120.000 abitanti facciano uso di droga, mentre secondo analisti indipendenti il tasso di dipendenza si avvicina al 10%. L’epidemia colpisce giovani, donne e famiglie e la dipendenza porta spesso all’emarginazione. Come in altri Paesi africani, l’uso di stupefacenti è fortemente stigmatizzato e chi ne è dipendente viene considerato un criminale più che una persona bisognosa di aiuto.
Il governo di Ramkalawan è stato accusato di aver fallito nel suo tentativo di fermare la diffusione della dipendenza. Tuttavia, anche durante il mandato di Herminie da capo dell’agenzia antidroga, i tassi sono rimasti invariati.

Le sfide economiche
Come evidenzia la lotta alle dipendenze, nonostante le Seychelles si posizionino in cima alla lista dei Paesi africani più ricchi in termini di prodotto interno lordo, persistono gravi sacche di povertà e problemi sociali. Oltre all’abuso di stupefacenti — che minaccia peraltro anche il settore turistico — il carovita e la corruzione sono tra le maggiori sfide che Herminie è chiamato a risolvere. Si è impegnato ad abbassare l’età pensionabile da 65 a 63 anni e a diminuire il costo del trasporto pubblico, ma dovrà far fronte a un rallentamento della crescita stimata al 3,2% per il 2025, in ribasso rispetto alle aspettative, dovuto principalmente al turismo.
La fragilità ambientale
Il nuovo presidente si troverà inoltre a fronteggiare i cambiamenti climatici che minacciano le isole dell’arcipelago, primo fra tutti l’innalzamento del livello del mare, dovendo bilanciare la tutela degli ecosistemi con la dipendenza dagli investimenti nel settore turistico. Già prima di essere eletto, Herminie ha promesso di annullare un progetto alberghiero guidato dal Qatar e autorizzato dal precedente governo, che secondo gli ambientalisti minaccia un atollo corallino patrimonio dell’Unesco.



