di Céline Camoin
Una nuova indagine in Gabon sulla gestione dei fondi pubblici mobilitati nell’ambito della risposta al Covid-19 potrebbe portare ad azioni legali che coinvolgeranno numerose personalità di spicco del regime deposto e persino dell’attuale.
La V Repubblica del Gabon aprirà la via a processi anticorruzione che nessuno avrebbe potuto prevedere o immaginare sotto il regime caduto? Se lo chiede il quotidiano L’Union, riferendo che la Corte dei Conti ha appena risposto favorevolmente alla richiesta della piattaforma dell’associazione Copil Citoyen di un audit approfondito sulla gestione dei fondi pubblici mobilitati nell’ambito della risposta al Covid-19 nel periodo compreso tra marzo 2020 e dicembre 2022. Questa indagine potrebbe portare ad azioni legali che coinvolgeranno numerose personalità di spicco del regime deposto e persino dell’attuale.
L’indagine farà luce su come è stata gestita questa importante manna finanziaria ricevuta tra il 2020 e il 2022 dal governo deposto da parte dei donatori (Fmi, Afdb, Afc, Banca Mondiale, ecc.) nella lotta alla pandemia. Chi ha beneficiato di questi fondi? Come sono stati distribuiti? Dopo tre anni di attesa, la Corte dei conti ha quindi risposto favorevolmente alla richiesta del Comitato direttivo dei cittadini di effettuare un audit approfondito sulla gestione di questi fondi pubblici.

Secondo i dati ufficiali forniti all’epoca dal ministero dell’Economia e del rilancio, il Gabon ha ricevuto in totale 503 miliardi di franchi Cfa, equivalenti a quasi 767 milioni di euro, per combattere la pandemia. Secondo i risultati di una verifica condotta dal Comitato direttivo dei cittadini esclusivamente su fatture e ordini di pagamento pubblicati sul sito web del ministero dell’Economia, il governo avrebbe speso solo 56 miliardi di FCFA. Si tratta di 447 miliardi di franchi non giustificati e non compaiono nei “libretti” del ministero dell’Economia.
Riguardo agli importi pubblicati, la società civile afferma di aver notato addebiti eccessivi, fatture pagate per servizi non forniti e sostiene che a questi documenti siano allegati i nomi di personalità del regime deposto. Dopo aver tentato invano di insabbiare lo scandalo per tre anni, i protagonisti di questa vicenda potrebbero presto essere nel mirino dalla giustizia.
In Senegal, verifiche sulla gestione dei fondi Covid hanno portato ad uno scandalo che vede imputati cinque ex ministri.



