Crisi energetica: i blackout spengono il Sudafrica

di claudia
buio luce

Di Federico Pani Centro studi AMIStaDeS

I continui blackout elettrici di cui soffre il Sudafrica rendono problematica la vita quotidiana delle persone, rallentando anche l’economia del Paese. L’azienda elettrica statale, anche a causa dello “stato di salute” delle sue infrastrutture, si vede costretta a blackout programmati della rete, a volte fornendo soltanto poche ore di preavviso ai cittadini. Alcune comunità, tuttavia, anche al di fuori del Sudafrica, hanno in parte risolto i loro problemi energetici incentivando l’utilizzo dell’energia solare e ricercando soluzioni autonome e vincenti sul campo.

I continui blackout sulla vita dei sudafricani
“Ora dobbiamo affrettare tutto. Ciò che ha la priorità sono i tuoi compiti e assicurarti che tutti mangino in tempo prima che faccia buio. Quindi, cerchiamo almeno di assicurarci che quando si verifica la riduzione del carico (interruzione di corrente), tutto è fatto”, spiega Duduzile Mfusi, madre sudafricana di tre figli. I Mfusis hanno investito in un generatore quando le interruzioni di corrente sono durate solo un’ora o due. Ma ora far funzionare il generatore è diventato troppo oneroso per le loro tasche, in quanto funziona a benzina. “Non avere elettricità per un periodo che va dalle quattro alle sei ore al giorno è estremamente costoso perché il generatore, inoltre, non è efficiente in termini economici”, spiega il capofamiglia Nhlanhla Mfusi.

L’azienda elettrica pubblica sudafricana, la Eskom, produce il 95% dell’elettricità del Paese, ma fatica a mantenere operative le sue vetuste centrali elettriche a carbone. Aziende e famiglie restano senza elettricità anche per otto ore al giorno. I proclami di Eskom, che chiede alla popolazione di utilizzare l’elettricità con parsimonia per aiutare a prevenire i blackout a livello nazionale, stridono dinanzi ad una rete elettrica che necessita di ingenti lavori di manutenzione ed ammodernamento. Una strategia errata, anche secondo l’economista Jannie Rossouw, quella di Eskom, che finisce per accusare platealmente le persone di servirsi di troppa elettricità per i loro fabbisogni.

Secondo l’agenzia nazionale di statistica ufficiale, StatsSA, le interruzioni di corrente hanno contribuito in modo cruciale alla contrazione dell’economia dello 0,7% nel secondo trimestre del 2022: quasi tutti i settori finiscono per essere danneggiati tanto che le più grandi società di telecomunicazioni del Sudafrica hanno avvertito che i continui blackout potrebbero rallentare o costringere a interrompere i loro servizi.
Nel luglio scorso il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha promesso riforme energetiche, annunciando che il governo utilizzerà i fondi per il clima forniti attraverso la Just Energy Transition Partnership per investire nella rete. Ma la strada pare ancora essere lunga.

Una soluzione che arriva “dal cielo”: l’energia solare
Mentre la maggior parte del Sudafrica è alle prese con infinite interruzioni di corrente, una remota cittadina agricola nel centro soleggiato del Paese è vicina a produrre abbastanza elettricità da garantirsi l’autosufficienza energetica. Ci sta riuscendo servendosi dell’energia fotovoltaica. Il piccolo insediamento di 2.500 persone è l’unica città a livello nazionale vicino al raggiungimento dell’autonomia di approvvigionamento energetico, sancendo così la sua “liberazione” dalla rete elettrica nazionale in crisi. Grazie ai finanziamenti del comune e di investitori privati, la città di Orania ha iniziato a costruire il suo parco solare da 10,5 milioni di rand ($ 620.000) nel giugno dello scorso anno. In soli 12 mesi la città è riuscita a generare 841 KW di elettricità all’ora, una quantità quasi sufficiente a soddisfare il fabbisogno della città e quello delle fattorie circostanti che coltivavano mais, grano e noci. Con la crisi alimentare innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, il Sudafrica, come del resto gli altri Paesi del continente, non può permettersi una crisi di produzione nella filiera alimentare. “Dobbiamo produrre il più possibile del nostro cibo, e quindi abbiamo bisogno di acqua e elettricità”, ha affermato un cittadino di Orania.

In un momento in cui il cambiamento climatico è una realtà per tutto il pianeta, il rapido dispiegamento dell’energia solare sta diventando una sfida importante per il futuro dell’Africa, soprattutto perché il continente possiede oltre il 40% del potenziale solare mondiale. Alcuni Paesi hanno cercato di convogliare ciò a loro vantaggio. Il Kenya, ad esempio, è all’avanguardia nella vendita di energia solare. Il settimo Egypt Builders’ Forum che si è svolto quest’anno sul tema “Opportunità di sviluppo e finanziamento in Africa e nei paesi arabi alla luce della mutevole situazione internazionale” è stato occasione durante la quale le delegazioni araba e africana hanno discusso i modi per migliorare le proprie strategie di sviluppo alla luce degli sviluppi finanziari ed economici globali.

Mauritius - 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili

Un veicolo adibito ad uso sanitario ad energia solare utilizzato per distribuire i vaccini contro il COVID-19 ha permesso di raggiungere aree densamente popolate e popolazioni più rurali del Kenya, salvaguardando la necessità di conservare i sieri nelle celle frigorifere. La conservazione a freddo sul campo si è rivelata difficile per via del clima caldo e umido di alcuni paesi africani, ma questa unità, dotata di un sistema ad energia solare, ha aiutato ad aggirare questo ostacolo. Il successo di questo programma potrebbe aiutare a cambiare e migliorare il modo in cui l’assistenza sanitaria, in generale, viene fornita in tutto il Paese e forse nella regione nel suo insieme.

Nello Zimbabwe, i tricicli elettrici solari hanno fornito aiuto ad alcune donne nei propri lavori e attività lavorative. Assemblati dall’impresa sociale Mobility for Africa con sede ad Harare, i fuoristrada a tre ruote sono stati introdotti per la prima volta in Zimbabwe nel 2019 per aiutare le donne ed evitare loro la fatica di camminare per lunghe distanze portando carichi pesanti sulla testa per commerciare prodotti, che a volte per il caldo si deteriorano durante il tragitto. Lo stesso mezzo di trasporto viene spesso utilizzato da persone malate che vanno in una clinica, donne incinte che si sottopongono a controlli medici e abitanti di villaggi e contadini che vanno a fare la spesa e altre commissioni. Iniziative lodevoli che senza dubbio hanno apportato un aiuto tangibile ad alcune comunità, agevolandole nelle loro faccende quotidiane e supportando le loro attività economiche.

Il Sudafrica può puntare sul solare per realizzare la sua transizione energetica?
A giugno del 2022 la Eskom ha proposto un piano da 10 miliardi di dollari (7,4 miliardi di sterline) per chiudere la stragrande maggioranza delle sue centrali elettriche a carbone entro il 2050 ed aprire le porte alle energie rinnovabili. Durante il vertice sul clima della COP26, Stati Uniti, UE, Regno Unito, Germania e Francia hanno promesso 8,5 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, destinati ad assistere il grande piano green del Sudafrica. Eskom sarà in grado di caricarsi sulle spalle il peso di una trasformazione così profonda visto che la società ha un passivo di 27 miliardi di dollari, tale da impedirle di investire nelle infrastrutture?

Il gigante dell’energia ha ammesso di aver bisogno di circa 35 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni per effettuare una transizione di successo verso l’energia rinnovabile. In alternativa, la transizione del Sudafrica verso l’energia verde potrebbe essere incentivata da società private, visto come le modifiche alle normative sulla produzione di energia privata hanno consentito alle aziende elettriche commerciali di costruire centrali elettriche molto più grandi, in grado di generare fino a 100 megawatt. Red Rocket ha attualmente due impianti solari in funzione in Africa e sta pianificando un’ulteriore espansione. L’azienda ha anche contribuito a costruire una delle più grandi centrali solari dell’Africa, l’impianto di Kathu da 75 megawatt a Northern Cape, in Sudafrica, che copre 800 ettari e riesce a produrre elettricità sufficiente per 73.000 case nelle comunità circostanti.

Sitografia
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-09/quo-218/il-sudafrica-al-buio-a-causa-della-crisi-energetica.html
https://www.africanews.com/2022/08/03/solar-electric-tricycle-gives-zimbabwean-women-a-lift/
https://www.africanews.com/2022/07/11/solar-powered-health-truck-delivers-covid-19-vaccines-to-remote-areas/

https://www.africanews.com/2022/06/23/kenya-solar-energy-gains-momentum-business-africa/?utm_term=Autofeed&utm_medium=AfricanewsEN&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR2VS6NgrEDoC8Xu7EOpzCqeXOimxKGKNhpjmxYTOfpD4eRgsPSB98eRTJY#Echobox=1656007038
https://www.africanews.com/2022/09/22/south-africa-life-during-the-blackout/

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