di Valentina Giulia Milani
Nel solo Stato di Khartoum, il 2025 ha già registrato 7.700 casi di colera e 185 decessi, inclusi oltre 1.000 bambini sotto i cinque anni. L’epidemia si diffonde rapidamente in un contesto segnato da conflitto, sfollamenti e carenze infrastrutturali.
Sono 7.700 i casi di colera registrati nello Stato di Khartoum dall’inizio del 2025, secondo le autorità sanitarie sudanesi, inclusi oltre 1.000 bambini sotto i cinque anni. I decessi associati sono saliti a 185. Come evidenzia l’Unicef in una nota, il peggioramento della crisi sanitaria si inserisce in un contesto già segnato dalla guerra: oltre 3 milioni di persone hanno abbandonato le proprie case nello Stato di Khartoum, mentre più di 34.000 sono rientrate nei primi mesi del 2025 in aree dove abitazioni e infrastrutture risultano danneggiate e i servizi essenziali, in particolare acqua potabile e sistemi fognari, sono assenti. Oltre un milione di bambini vivono nelle località colpite.
Gli attacchi alle centrali elettriche del mese scorso hanno interrotto la fornitura di energia, aggravando la crisi idrica e costringendo molte famiglie a raccogliere acqua da fonti contaminate. Tra il 15 e il 25 maggio, i nuovi casi giornalieri sono passati da 90 a 815, con un aumento di nove volte in dieci giorni.
Alla crisi epidemica si somma quella nutrizionale. Le località di Jebel Aulia e Khartoum sono a rischio carestia e ospitano il 33% dei 307.000 bambini affetti da malnutrizione acuta nello Stato, di cui circa 26.500 in forma grave. Per i bambini già indeboliti dalla fame, malattie come il colera possono risultare fatali.

“Stiamo correndo contro il tempo per garantire assistenza sanitaria di base, acqua potabile e un’alimentazione adeguata ai bambini più vulnerabili”, ha dichiarato Sheldon Yett, rappresentante Unicef in Sudan. E ha aggiunto: “Ogni giorno, più bambini sono esposti a questa duplice minaccia, ma entrambe le condizioni sono prevenibili e curabili se si interviene in tempo”.
L’Unicef sta implementando un piano di risposta multilivello: interventi nelle comunità ad alto rischio, fornitura di cloro e polimeri per il trattamento dell’acqua, distribuzione di generatori, vaccini, kit terapeutici e formazione del personale sanitario. È stata inoltre avviata una campagna informativa per diffondere messaggi sulla prevenzione, i sintomi e la trasmissione della malattia.
Nel corso del 2025, sono state consegnate oltre 1,6 milioni di dosi di vaccino orale contro il colera. L’Unicef sostiene 105 programmi nutrizionali ambulatoriali e 4 centri di stabilizzazione nello Stato di Khartoum, mentre prosegue l’invio di squadre mobili per l’igienizzazione dei punti d’acqua e la distribuzione di prodotti per il trattamento domestico.