A pochi giorni dalle elezioni in Camerun, il presidente Biya parte favorito

di claudia

di Enrico Casale

Mancano pochi giorni alle elezioni presidenziali in Camerun, previste domenica 12 ottobre. Candidato di punta è l’attuale presidente, Paul Biya, 92 anni, che si prepara a quello che potrebbe essere il suo ottavo mandato consecutivo.

Il presidente del Camerun, Paul Biya, 92 anni, si preparerebbe nelle elezioni che si terranno domenica 12 ottobre, a ottenere un ottavo mandato consecutivo, nonostante crescenti pressioni perché lasci la guida del Paese. È la previsione contenuta in una lunga analisi pubblicata dall’agenzia di stampa britannica Reuters.

L’annuncio della sua candidatura, reso pubblico a luglio, è stato motivato dallo stesso Biya come risposta a “numerose e insistenti” richieste della popolazione affinché restasse in carica. Tuttavia, le voci contrarie non sono mancate: il presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo Samuel Kleda, ha dichiarato in un’intervista radiofonica che non è “realistico” proseguire con Biya alla guida. Critiche sono venute anche da dentro l’establishment politico. Due ministri delle aree settentrionali, regioni chiave per i voti, hanno abbandonato il governo e messo in dubbio la capacità del presidente di continuare al potere. La stessa figlia di Biya, Brenda, ha pubblicamente chiesto via social media un cambiamento, accusando il padre di aver “fatto soffrire troppa gente”; successivamente ha ritrattato, ma il messaggio continua a circolare tra gli oppositori.

Biya guida lo Stato africano dal 1982, quando succedette ad Ahmadou Ahidjo, decretando poi il suo esilio. Dopo un tentativo di colpo di Stato nel 1984 e le prime elezioni multipartitiche nel 1992 — vinte con margini ridotti — ha progressivamente consolidato il proprio dominio. Nel 2008 è stata approvata una riforma costituzionale che ha rimosso il limite ai mandati presidenziali. Da allora ha vinto le elezioni del 2011 e del 2018, in entrambe le occasioni respingendo accuse di brogli e intimidazioni delle opposizioni.

Nonostante le sue condizioni di salute siano state oggetto di controversie, il governo ha respinto le critiche come “fantasie”. Proprio sulla salute, secondo l’analisi di Reuters, potrebbero sorgere nuove sfide durante la campagna elettorale, data la sua età avanzata e i periodi passati con scarsa visibilità pubblica.

A sinistra, Maurice Kamto, a destra Paul Biya

L’ingresso del suo principale rivale, Maurice Kamto, è stato ostacolato dalla magistratura che ha dichiarato la sua candidatura inammissibile, motivando che il partito che doveva rappresentare era già affiliato ad altra forza politica. Associazioni in difesa dei diritti umani hanno criticato questa decisione, definendola un motivo di preoccupazione per l’integrità del processo elettorale. Kamto, che aveva definito le elezioni precedenti fraudolente, è stato arrestato nel 2019 durante alcune proteste e processato da un tribunale militare per insurrezione. Le accuse, secondo i suoi legali, sono forzate e sproporzionate.

Secondo osservatori e analisti, il regime ha mantenuto il potere anche grazie a un solido sistema di clientelismo, controllo delle istituzioni elettorali, un esercito leale e un’opposizione frammentata. Un analista dell’International Crisis Group ha commentato: “Molto pochi dentro il sistema sono disposti a esporsi”, rilevando che il dibattito politico attorno al presidente è diventato pressoché monolitico.

Molti cittadini evitano di parlare apertamente: il timore di controlli, pressioni e ritorsioni è diffuso anche nei contesti quotidiani. “Se prendi un taxi in Camerun non sai davvero chi è il conducente”, ha detto un ricercatore dell’Institute for Security Studies, suggerendo che la sorveglianza statale è percepita come onnipresente.

In questo contesto, con la candidatura dell’avversario principale esclusa e un’opposizione debole, Biya parte favorito. Tuttavia, il suo stesso stato fisico e le critiche crescenti possono indebolire la narrative dell’inevitabilità.

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