Senegal: nasce la coalizione contro Macky Sall, ma senza il Pds

di claudia

È stata lanciata ufficialmente ieri la grande coalizione delle forze di opposizione del Senegal. Nata per iniziativa dell’ex sindaco di Dakar Khalifa Sall in vista delle elezioni di gennaio e poi delle presidenziali del 2024, era stata annunciata nelle scorse settimane dal leader del Pastef Ousmane Sonko. Ma il gruppo rischia di iniziare il suo cammino zoppicando. Il Partito democratico del Senegal (Pds), ovvero il partito dell’ex presidente Abdoulaye Wade, si è già sfilato.

La coalizione, ribattezzata Yewwi askan wi, espressione wolof che si può tradurre in Liberare il popolo, comprende il Pastef di Ousmane Sonko, Taxawu Senegaal di Khalifa Sall, il Partito dell’Unità e della Riunione (Pur) e altri gruppi minori. In totale 21 soggetti distinti. L’elemento unificatore del gruppo, e sottoscritto esplicitamente dai delegati delle varie formazioni, è la volontà di “porre fine al governo di Macky Sall”, attuale presidente del Senegal. Per rappresentarsi, come logo, è stata scelta l’immagine di un uccello che spezza la catena. L’alleanza è stata formalizzata dopo nove mesi di discussione.

A sorpresa ma non troppo, il Pds ha disertato la cerimonia, denunciando “diversi giochi nell’ombra nonché sotterfugi che affliggono qualsiasi iniziativa di questo tipo”. Le contestazioni del Pds riguarderebbero ufficialmente il metodo. “Siamo stati colti alla sprovvista e deploriamo il metodo ” , ha detto un dirigente del partito, citato da Rfi, sottolineando che “ci si sarebbe dovuti dare il tempo per concordare i termini di un’alleanza” e trarre insegnamenti dalle lezioni del passato.
Secondo alcuni osservatori politici, tra cui l’analista Ibrahima Bakhoum, che è stato interpellato dalla testata locale Dakaractu, il Pds avrebbe voluto invero la leadership della coalizione. Non avendola ottenuta ha fatto un passo indietro.

“Il Pds ha fatto una comunicazione affermando di non potersi imbarcare, ma di vedersi come una locomotiva”, nota Bakhoum. “Non accetta di essere il carro. Questo modo di fare politica solleva questioni di ego”. E anche altri leader non sarebbero immuni dalle questioni di ego.
Criticata da alcuni perché considerata “innaturale”, dal momento che mette insieme forze anti-sistema con altre che incarnano il sistema, Bakhoum ritiene che questa coalizione è comunque sensata nel momento politico attuale e, anche senza il Pds, avrà la possibilità di incidere fortemente.

Un altro osservatore, citato anonimamente da Rfi, ha rilevato che anche da solo “il partito di Abdoulaye Wade conserva tuttavia una forte capacità di mobilitazione a livello locale” e che la defezione, quindi apre un scenario diverso dall’ipotizzato tutti contro Macky Sall.
Si noti al riguardo che durante la presentazione della carta sottoscritta per aderire a Yewwi askan wi, letta da Ngoné Saliou Diop, è stato sottolineato che agli aderenti è “formalmente vietato allearsi con Macky Sall o criticare questa coalizione”.

Amputata o alleggerita del Pds, a seconda dei punti di vista, la coalizione ha riaffermato comunque la sua apertura “a tutti coloro che condividono i suoi obiettivi e il suo ideale di alleanza”. Le discussioni rimangono aperte per nuove manifestazioni e gli aderenti parlano di “storico” momento di svolta. Il primo banco di prova è rappresentato dalle amministrative di gennaio 2022.

(Stefania Ragusa)

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