19/02/14 – Sud Sudan – Colloqui di pace sospesi, su Malakal annunci e smentite

di AFRICA

 

Il secondo round di colloqui ad Addis Abeba tra il governo di Juba e i ribelli non è ancora ripreso dopo la cerimonia di apertura di lunedì scorso. Lo riferiscono fonti del quotidiano Sudan Tribuen secondo cui a ostacolare il procedere del negoziato sarebbero la mancata scarcerazione dei quattro detenuti politici a Juba, tra cui l’ex segretario generale dell’Splm Pagan Amum, e la disputa sulla presenza delle forze armate ugandesi sul territorio del Sud Sudan.

I rappresentnti della ribellione nella capitale etiope, tuttavia, hanno precisato che non stanno “boicottando” la mediazione del paesi dell’Africa Orientale, ma vogliono che “gli accordi raggiunti nella prima fase di incontri vengano realizzati al fine di poter procedere”.

A complicare quello che già si presenta come un difficile tentativo di conciliazione, tra il presidente Salva Kiir e il suo ex, Riek Machar, accusato di aver messo a segno un fallito colpo di stato lo scorso 15 dicembre – accusa sempre smentita dall’interessato – la ripresa delle ostilità nello stato di Upper Nile, intorno al capoluogo di Malakal.

Sulla situazione nella città – considerata di importanza strategica vista la ricchezza dei giacimenti petroliferi custoditi nel sottosuolo della regione – le versioni in circolazione sono contrastanti. I ribelli hanno dichiarato di aver preso “pieno controllo” del centro , ma accusano le forze armate regolari di aver iniziato gli scontri attaccando le loro postazioni. Circostanze sconfessate dall’esercito che sostiene di avere ancora i suoi uomini dispiegati nel centro di Malakal a di stre contrastando un’offensiva partita dai ribelli.

Il timore è che gli scontri armati delle ultime ore – i primi in via ufficiale dal raggiungimento di un cessate-il-fuoco lo scorso 23 gennaio, al termine del primo turno di colloqui – possano insabbiare definitivamente le possibilità di una soluzione negoziata della crisi in atto. – Misna

 

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