07/06/13 – Burundi – Conflitti per la terra, condanne dopo disordini a Bujumbura

di AFRICA

 

Sono stati condannati a pene che vanno da uno a tre anni di carcere 19 dei 23 giovani arrestati la scorsa settimana a Bujumbura. Gli imputati erano accusati di aver fomentato i disordini scoppiati nel quartiere settentrionale di Ngagara, durante l’espulsione di una famiglia tutsi, da una casa confiscata ai proprietari hutu, durante i massacri del 1972-73.

Scesi per le strade del quartiere a maggioranza tutsi in sostegno dell’attuale proprietario, centinaia di giovani avevano bloccato l’accesso alla zona con barricate e copertoni incendiati. La polizia era intervenuta per disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni e colpi d’arma da fuoco in aria. Gli scontri erano durati diverse ore.

Secondo la stampa burundese, la sentenza – che dovrebbe servire da monito a coloro che si oppongono alle decisioni della contestatissima Commissione nazionale delle terre e altri beni (Cntb) – rischia invece di alimentare nuove tensioni etniche mai sopite.

Incaricata di risolvere i conflitti fondiari legati al ritorno in patria di più di 700.000 rifugiati di etnia hutu, scappati all’estero dopo i massacri degli anni ’70, la Cntb è al centro di un aspro dibattito e polemiche feroci. Nonostante sostenga di aver già risolto in modo “pacifico” più di 20.000 liti fondiarie, anche per i difensori dei diritti umani le modalità della corte potrebbero creare nuove divisioni tra le due comunità hutu e tutsi.

“Le sentenze calate dall’alto radicalizzano le posizioni e rafforzano la sfiducia tra le persone – ha osservato Pacifique Nininahazwe – mentre andrebbe privilegiata la via del dialogo”. – Misna

 

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