Il partito dell’Unita, uno dei movimenti di opposizione dell’Angola, ha accusato la polizia di aver assassinato due dei suoi militanti trovati morti la settimana scorsa nel quartiere di Cacuaco, un popoloso sobborgo alla periferia della capitale dove sono stati assassinati nello stesso giorno anche tre poliziotti. I due politici Filipe Sachova Chakussanga e Antonio Zola, dirigenti locali del partito, sono stati assassinati a colpi di pistola da alcuni sconosciuti che dopo aver bussato alle porte delle loro case in piena notte, hanno loro sparato quando i due hanno aperto. “Le dichiarazioni fatte dall’Unita sono irresponsabili e sconsiderate – ha dichiarato il ministro dell’Interno angolano Angelo da Veiga Tavares – ho chiesto alla direzione dell’Unita maggiore prudenza e un contenimento delle parole oltre a orientare i suoi militanti ad avere un comportamento adeguato quando accadono fatti del genere”. Le parole del ministro dell’Interno seguono le affermazioni della stessa Polizia nazionale la quale ha dichiarato che “non esistono motivazioni politiche per le violenze avvenute a Luanda nell’ultimo fine settimana”. Il riferimento dei vertici della polizia e’ anche all’omicidio di tre agenti della squadra mobile uccisi la notte di sabato nel loro posto di pattuglia sempre nel quartiere di Cacuaco. “Il crimine ignobile di cui sono stati vittime questi agenti – ha aggiunto il ministro – invece che indebolirci ci spronera’ a combattere sempre piu’ la criminalita’ e i malviventi”. Il quartiere di Cacuaco e’ l’unico dove l’Unita, ha superato nelle ultime elezioni tenute ad agosto scorso, l’Mpla, partito uscito vincitore con il 71% dei voti, che da oltre 30 anni vede il suo leader, Jose’ Eduardo Dos Santos alla presidenza del paese. L’Mpla e l’Unita hanno combattuto per 27 anni una guerra civile, conclusasi solo nel 2002 con l’uccisione dell’allora leader dell’Unita Jonas Savimbi. Il conflitto ha provocato oltre mezzo milione di morti. (AGI) .
