Uganda, l’oppositore Kizza Besigye lancia un nuovo partito dal carcere

di claudia
Kizza Besigye

L’attività politica dell’oppositore ugandese Kizza Besigye non si ferma nemmeno dietro le sbarre: ieri a Kampala, nel corso di un’assemblea, è stato fondato un nuovo partito, il Fronte popolare per la libertà, il cui leader sarà proprio Besigye, candidato alla presidenza per quattro volte e attualmente in carcere, dopo un prelevamento forzato in Kenya e una extraordinary rendition verso l’Uganda a novembre, con l’accusa di aver cospirato per rovesciare il governo del presidente Yoweri Museveni.

Il deputato Ibrahim Ssemujju, portavoce del Fronte popolare per la libertà, ha dichiarato ai giornalisti alla vigilia del lancio del partito che Besigye è stato incarcerato “per nessun crimine commesso, ma perché il signor Museveni e suo figlio sono gratificati dal fatto che Besigye sia in prigione e che lo abbiano sconfitto”. I sostenitori presenti all’evento di Kampala portavano con sé un ritratto incorniciato di Besigye, che sarebbe dovuto intervenire tramite videoconferenza o tramite un messaggio scritto, cosa poi non avvenuta.

La giustizia ugandese accusa Besigye del reato di tradimento, che in Uganda prevede la pena di morte: per l’accusa, Besigye avrebbe sollecitato supporto militare all’estero per destabilizzare la sicurezza nazionale. Gli avvocati e i sostenitori di Besigye sostengono che le accuse sono motivate politicamente, calcolate per escluderlo dalla contesa politica sul futuro dell’Uganda dopo Museveni, che ha 80 anni. A Besigye è stata ripetutamente negata la libertà su cauzione, nonostante i suoi avvocati abbiano sottolineato le sue cattive condizioni di salute. 

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