Questa mattina, prima delle 9 ora di Roma, si è verificata una grossa esplosione nei pressi di un santuario cattolico nella capitale ugandese, Kampala e si presume che ad esplodere sia stato un’ordigno artigianale improvvisato (Ied). Lo riportano i media locali, che citano anche un comunicato dell’esercito in cui si riferisce che due persone sarebbero state “neutralizzate” dai militari.
Nel santuario, i fedeli si stavano riunendo in occasione di una festa pubblica, il Giorno dei Martiri, che si celebra oggi in tutta l’Uganda: i quotidiani Daily monitor e New vision riportano che l’esplosione è avvenuta, precisamente, nei pressi del santuario dei martiri di Munyonyo, nella parte sud di Kampala, ed ha ucciso almeno due persone. Il Giorno dei martiri commemora i cristiani uccisi per la loro fede nel XIX secolo.
La Nbs, un’emittente indipendente ugandese, ha mostrato un video di quella che sembra essere una motocicletta distrutta dall’esplosione e di un corpo su una strada, circondata da detriti. Un portavoce dell’esercito ugandese ha scritto su X che “un’unità antiterrorismo ha intercettato e neutralizzato questa mattina due terroristi armati a Munyonyo, un sobborgo residenziale di lusso” mentre Ntv Uganda riporta che l’accesso del pubblico all’area circostante il santuario è stato limitato dopo l’esplosione. “I servizi di sicurezza sono in stato di massima allerta per garantire che le celebrazioni del Giorno dei Martiri si svolgano senza interruzioni” ha scritto il portavoce dell’esercito.
“Due persone erano a bordo di una motocicletta quando si è verificata un’esplosione” ha detto il capo della polizia ugandese Abas Byakagaba alla Nbs, che ha diffuso il video sul suo account X: Byakagaba non ha detto cosa è successo alle due persone a bordo della moto ma ha aggiunto che “la cosa positiva è che non c’erano feriti nelle vicinanze”.
Non c’è stata alcuna rivendicazione immediata della responsabilità dell’esplosione. Tuttavia lo Stato islamico (Is), alleato del gruppo ribelle anti-ugandese Allied democratic forces (Adf), ha rivendicato gli ultimi attentati avvenuti a Kampala (nel 2021), in cui sono morte sette persone in totale. L’Adf è stata fondata da alcuni musulmani ugandesi negli anni Novanta e inizialmente ha mosso guerra al governo ugandese partendo da alcune roccaforti nella parte occidentale del Paese, prima di rifugiarsi come guerriglieri nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, dove è ritenuta dalle Nazioni unite responsabile della morte di migliaia di civili.