Una Ong europea per i diritti umani ha presentato una denuncia penale contro TotalEnergies alla procura antiterrorismo francese (Pnat), accusando il gruppo petrolifero di complicità in crimini di guerra, torture e sparizioni forzate che sarebbero state commesse da militari mozambicani nella provincia di Cabo Delgado. Lo riferisce Reuters, precisando che l’esposto è stato depositato dall’European Center for Constitutional and Human Rights (Ecchr).
Le accuse riguardano presunti maltrattamenti avvenuti tra luglio e settembre 2021 sull’area del progetto Mozambique Lng, evacuata alcuni mesi prima dall’azienda dopo un violento attacco jihadista. Secondo Ecchr, TotalEnergies avrebbe continuato a finanziare le forze armate mozambicane come parte di un accordo di sicurezza, rendendosi così complice delle violazioni commesse dai soldati che avrebbero preso il controllo del sito dopo il ritiro del personale.
TotalEnergies, interpellata via email e telefono da Reuters, non ha commentato immediatamente. In passato la società aveva dichiarato di non essere a conoscenza di episodi di tortura e di aver evacuato completamente i dipendenti nell’aprile 2021, senza farli rientrare fino al novembre successivo, dunque dopo il periodo in cui sarebbero avvenuti i fatti contestati.
Il governo del Mozambico ha nel frattempo aperto un’indagine sulle accuse. Parallelamente, la procura francese sta già conducendo una seconda inchiesta su TotalEnergies per presunta omissione di soccorso durante l’attacco del 2021, anche se finora non sono stati formulati capi d’imputazione e il gruppo ha respinto ogni addebito.
Reuters ricorda che TotalEnergies e i partner del progetto hanno revocato lo stato di forza maggiore sul Mozambique Lng, un investimento da 20 miliardi di dollari, e prevedono di riprendere le attività in modalità “containment”, consentendo l’accesso dei lavoratori soltanto via mare o via aria per ragioni di sicurezza. L’avvio commerciale è previsto nel 2029.
(Foto di repertorio)


