Il comandante delle Forze di Supporto Rapido (Rsf), Mohamed Hamdan Dagalo, noto come Hemetti, ieri ha lanciato un avvertimento, minacciando attacchi imminenti contro le città di El Obeid (Stato del Nord Kordofan) e aree del Northern State. Hemetti ha ribadito le sue accuse secondo cui l’Egitto starebbe fornendo supporto militare all’esercito sudanese, bombardando le posizioni delle Rsf.
Le Rsf si sono posizionate strategicamente intorno a El Obeid dopo aver riconquistato al-Khawi e al-Debaybat. Hemetti ha avvertito gli abitanti di El Obeid e dello Northern State di evitare le zone militari, annunciando che le sue forze hanno identificato obiettivi specifici in città come Merowe, Ad-Dabba e Dongola. Ha dichiarato che chiunque sia fedele a figure del Movimento Islamico come Ali Karti è considerato un “obiettivo legittimo”.
Hemetti ha definito la riconquista di al-Debaybat e al-Khawi “una grande vittoria”, sostenendo che le Rsf hanno inflitto gravi danni alla colonna militare “al-Sayad” dell’esercito, una delle sue unità mobili più significative.
Il comandante delle Rsf ha reiterato le accuse contro l’Egitto, affermando che il Cairo starebbe fornendo otto aerei pilotati da egiziani per bombardare le regioni del Kordofan e del Darfur, oltre a 32 camion militari carichi di armi e munizioni. Ha anche messo in guardia l’Eritrea da un simile sostegno all’esercito.
Hemetti ha previsto una prossima fine del conflitto, legandola allo scioglimento del Movimento islamico e rifiutando un ritorno ai colloqui di Gedda. Ha dichiarato di non essere un guerrafondaio e di aver lavorato per prevenire la guerra, ma ha sottolineato che le Rsf continueranno a esistere anche in sua assenza, considerandola ormai una “causa”. Infine, ha annunciato l’intenzione di istituire una commissione per indagare sull’uccisione di un prigioniero, in seguito alla diffusione di un video che mostrava un soldato deliberatamente investito da un veicolo militare dopo la battaglia di Al-Khawi.