Escalation diplomatica tra Sudan ed Emirati, accuse di mercenari e blocchi aerei

di claudia

Il governo sudanese ha accusato gli Emirati Arabi Uniti (Eau) di finanziare e inviare mercenari, in particolare dalla Colombia e da alcuni Paesi africani limitrofi, a combattere a fianco delle Forze di supporto rapido (Rsf) nella guerra civile in corso contro l’esercito regolare. In un comunicato ripreso da Associated Press, il ministero degli Esteri del Sudan ha affermato di avere “prove inconfutabili” del coinvolgimento diretto degli Eau nel reclutamento e nel finanziamento di questi combattenti stranieri. Non sono però stati forniti dettagli né prove documentali a sostegno delle accuse, né sono stati identificati i Paesi africani coinvolti.

Secondo il governo sudanese, si tratterebbe di “centinaia di migliaia di mercenari” reclutati in tutto il continente, una “minaccia senza precedenti alla pace e alla sicurezza nella regione e in Africa”. Le accuse sono state fermamente respinte da Abu Dhabi. In una dichiarazione inviata via e-mail all’agenzia Associated Press, il ministero degli Esteri emiratino ha affermato che gli Eau “rigettano categoricamente” qualsiasi coinvolgimento nella guerra civile sudanese, accusando Khartoum di voler “distrarre l’attenzione dal processo di pace e sottrarsi alle responsabilità morali, legali e umanitarie per porre fine al conflitto”. Non è arrivata per ora alcuna risposta ufficiale da parte del governo colombiano, specifica Ap.

Il Sudan ha più volte accusato gli Eau di rifornire le Rsf di armi. Abu Dhabi ha sempre negato, anche dopo la pubblicazione, a novembre, di un rapporto di Amnesty International che denunciava la cattura da parte dell’esercito sudanese di veicoli blindati prodotti negli Eau ed equipaggiati con sistemi francesi. Anche in quell’occasione, le autorità emiratine avevano parlato di una “campagna di disinformazione coordinata” volta a minare il loro ruolo umanitario e regionale.

In questo clima di forte tensione gli Emirati Arabi Uniti (Eau) hanno deciso di vietare l’accesso ai propri aeroporti alle compagnie aeree sudanesi. Lo riferisce il Sudan tribune citando dipendenti delle compagnie Badr e Tarco. Secondo le fonti, che hanno chiesto l’anonimato, il divieto ha creato confusione all’aeroporto di Port Sudan, dove un volo Tarco era già in fase di imbarco quando è stato bloccato. In un comunicato, l’Autorità per l’aviazione civile sudanese (Scaa) si è detta “sorpresa” dalla misura e ha confermato anche il blocco di un volo in partenza da Abu Dhabi, annunciando che sta coordinando con le compagnie per proteggere i passeggeri coinvolti.

Il provvedimento rappresenta un’escalation nel deterioramento delle relazioni tra i due Paesi. L’esercito sudanese accusa da mesi gli Eau di fornire sostegno logistico alle Forze di supporto rapido (Rsf), il gruppo paramilitare con cui è in guerra dall’aprile 2023.

A maggio, il Consiglio di sicurezza e difesa sudanese ha formalmente interrotto le relazioni diplomatiche con Abu Dhabi, definendola “uno Stato aggressore”. Nonostante ciò, alcuni canali sono rimasti aperti: il consolato sudanese ad Abu Dhabi ha recentemente riaperto per servire la diaspora e le esportazioni d’oro verso gli Eau continuano.

Nel frattempo, la tensione diplomatica tra i due Paesi ha registrato un nuovo picco. L’aeronautica militare sudanese ha distrutto un aereo privato, di presunta provenienza emiratina, che trasportava presumibilmente mercenari colombiani destinati a sostenere le Forze di supporto rapido (Rsf) nel Darfur, stando a quanto riportato dalla televisione ufficiale Sudan Tv che cita fonti militari. Secondo la stessa emittente, il velivolo sarebbe stato colpito durante una sortita a sorpresa sulla pista dell’aeroporto internazionale di Nyala, nello Stato del Darfur meridionale. L’attacco, condotto mentre l’aereo era in fase di atterraggio, avrebbe provocato la morte di decine di mercenari.

“Si trattava di un’operazione coordinata, monitorata in anticipo dall’intelligence militare sudanese, che ha permesso di colpire l’obiettivo prima che i combattenti potessero essere dispiegati dalle Rsf”, ha dichiarato la fonte a Sudan Tv. I mercenari – secondo quanto riportato – sarebbero partiti da una base aerea del Golfo, in quello che Khartoum definisce un “complotto straniero” per destabilizzare il Paese e prolungare il conflitto.

Il Sudan è sconvolto da un conflitto armato tra l’esercito regolare e le Rsf dal 15 aprile 2023. La guerra ha causato decine di migliaia di morti e milioni di sfollati, aggravando una crisi umanitaria già drammatica.

Condividi

Altre letture correlate: